Salvia - Salvia officinalis
Legenda Icone
Fogliame Persistente | |
Fogliame Caduco | |
Fogliame Semi persistente | |
Esposizione soleggiata | |
Esposizione a mezz'ombra | |
Esposizione in ombra | |
Adatto ai climi miti | |
Sensibile al freddo | |
Pianta poco diffusa | |
Varietà brevettata |
Nome Volgare: Salvia
Descrizione:
H. 60 cm. D.P. 50 cm.
Salvia (o Salvia officinalis) è una pianta aromatica suffrutice cespuglioso.
Della famiglia delle Lamiaceae, Labiatae.
Foglie persistenti ellittiche, spesse, grigiastre.
Fiori violetto chiaro in lunghe infiorescenze.
Fioritura in Giugno-Luglio.
Utilizzo: molto decorativa, ne esistono diverse varietà già descritte con le piante perenni.
Tutte sono perfettamente adatte per strutturare una bordura di piante aromatiche.
Proprietà: sono numerose le proprietà medicinali, conosciute quelle toniche ed antisettiche.
Le foglie fresche o seccate servono da condimento nei salumi, per cucinare le carni ed il pesce. Aromatizzano anche le salse e le grigliate.
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Principali Varietà:
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Coltivazione della Salvia Officinalis
La Salvia è una pianta piuttosto facile da coltivare grazie alla sua rusticità. In linea di massima, essendo termofila ed eliofila, se esposta in pieno sole riesce a vivere bene. Non tollera tanto i climi troppo freddi.
La Salvia si può coltivare in vaso e in piena terra, meglio però scegliere la crescita all’aperto in piena terra.
La sua durata è di circa 5 anni, dopo sarebbe opportuno sostituirla.
Tipo di terreno e rinvaso - Salvia Officinalis
Il terreno ideale per la salvia è fertile o leggermente calcareo e sabbioso, con una buona permeabilità così da consentire il drenaggio e la circolazione d’aria. Per favorire il drenaggio si può utilizzare della perlite espansa.
Il rinvaso si esegue ad inizio primavera generalmente ogni 2 o 3 anni impiegando un buon terriccio fertile integrato con foglie decomposte e sabbia grossolana.
Salvia Officinalis - Innaffiature
La Salvia Officinalis non tollera i ristagni idrici e sopporta la siccità occorre quindi attendere che il terreno asciughi prima un’irrigazione e l’altra.
Concimazione della Salvia Officinalis
Da inizio primavera a fine estate la salvia si concima due volte al mese con un concime liquido che contenga sia i macroelementi come azoto (in prevalenza) , fosforo e potassio che i microelementi come il magnesio, il ferro, il manganese, il rame, lo zinco, il boro e il molibdeno.
Potatura della Salvia Officinalis
Al termine della fioritura per stimolare la ricrescita della pianta è bene eseguire la potatura con delle cesoie ben disinfettate ( con alcool denaturato o fiamma viva)
Propagazione - Salvia Officinalis
La propagazione della salvia si può effettuare per seme e per talea erbacea.
Per seme: ad inizio primavera si interrano i semi in file parallele in un vassoio che andrà sistemato all’ombra coperto con un foglio di plastica o di vetro a circa 18°C e mantenuto umido per 2-3 settimane fino a quando avverrà la germinazione. Quando i semi germogliano si rimuove il foglio di plastica o di vetro e si aumenta gradualmente la luce. Quando le piante sono abbastanza grandi si possono trapiantare e trattare come piante adulte.
Quando saranno sufficientemente grandi si trapianteranno in un terriccio adeguato.
Per talea: il prelievo delle talee si effettua tra marzo-aprile o tra giugno-luglio prelevando con un coltello ben disinfettato degli apici vegetativi della lunghezza di circa 8-10 cm da piante di 2-3 anni di età direttamente sotto il nodo. La talea va poi sistemata nel terriccio ed il vaso va ricoperto con un foglio di plastica e posizionato all’ombra a circa 18°C .
Il terreno va tenuto umido e il coperchio va tolto ed asciugato quotidianamente. La comparsa dei primi germogli indica l’avvenuta della radicazione. Dopo essa si deve togliere la copertura e sistemare il vaso dove c’è più luce fino a che le piantine diventino sufficientemente grandi per essere trapiantate e trattate come piante adulte.
Parassiti e malattie - Salvia Officinalis
La Salvia Officinalis può subire attacchi di mal bianco provocato da funghi; lo possiamo riconoscere perché le sue foglie si ricoprono di una patina biancastra. Se il fungo è il Peronospora invece le foglie colpite disseccano e cadono.
La troppa umidità inoltre può provocare dei marciumi radicali e favorire l’attacco di funghi. Si deve prevenire evitando i ristagni idrici e l’eccessiva umidità ambientale.
La malformazione delle foglie è dovuta da un attacco da parte dei nematodi. Anche in questo caso si deve prevenire evitando i ristagni idrici e l’eccessiva umidità ambientale e si devono eliminare le parti colpite.