Claudio Gullotto, esperto di edere, ci parla della sua passione e professione
In questa intervista andiamo a conoscere Claudio Gullotto, collaboratore tecnico e padre di Fabio, titolare dell'azienda Geaflor di Catania, specializzata nella produzione di Edere.
"Come e quando è nata in lei la passione per le edere?"
"Circa 6 anni fa, volevo trovare una pianta che fosse molto versatile dal punto di vista della resistenza climatica, quindi da poter utilizzare sia al nord che al sud, al sole o all'ombra e tollerante i patogeni. Nello stesso tempo m'interessava una pianta che avesse una vasta scelta varietale e docilità nella formazione obbligata.
Infine volevo coltivare delle piante in modo specialistico, praticamente in monocoltura. Alla fine dopo aver valutato diverse possibili scelte ho optato per l'edera, che è una pianta con capacità purificatrici dell'aria, quindi anche utile in ambienti interni lavorativi come uffici o altri posti similari."
"Cosa l'ha spinta a diventare vivaista? Era il suo sogno nel cassetto sin da bambino?"
"Ho sempre amato la natura in tutte le sue sfaccettature e sin da bambino mi appassionavano alle piante.
Quindi era praticamente una scelta quasi obbligata diventare un coltivatore di piante."
"Qual è il fiore all'occhiello del suo vivaio?"
"Insieme a mio figlio abbiamo praticamente inventato diverse forme e strutture utilizzando le edere nelle diverse varietà, che oltre ad essere belle dal punto di vista estetico hanno anche un aspetto funzionale.
Per fare alcuni esempi: pannelli verdi e strutture modulari realizzate con strutture in ferro e rete molto utili in tutte quelle situazioni dove si deve schermare, abbellire, delimitare in particolare spazi commerciali esterni come bar, ristoranti ecc. o delle tabelle pubblicitarie verdi e tanto altro."
"Come si caratterizza la vostra produzione?"
"Partiamo dalla talea e arriviamo a grandi strutture verdi seguendo passo passo il percorso di crescita."
"Come si vede tra 10 anni?"
"Iper impegnato ad aumentare la produzione."
"Ricorda il suo primo “incontro” con il giardinaggio? Provi a raccontarcelo."
"La mia infanzia l'ho passata con la mia amata nonna che abitava in un paesino di 300 anime, immerso nei boschi dell'Etna, e io passavo il mio tempo libero nel bosco dietro casa. Mi piaceva stare a contatto con la natura.
È stata mia madre, che era ed è tutt'ora una grande appassionata del verde, ad iniziarmi al mondo del giardinaggio, dandomi dei ceci e un po' di cotone idrofilo e spiegandomi come far nascere e crescere delle piante. È stata sicuramente lei a trasmettermi il grande amore e il rispetto che ho per la natura."
"Quanto sono cambiati il vivaismo e il giardinaggio negli anni rispetto a quando l'ha
conosciuto lei?"
"É sicuramente migliorato dal punto di vista qualitativo grazie alle nuove tecnologie ma è anche vero che è peggiorato dal punto di vista commerciale."
"Pensa che la tecnologia possa fornire al giardinaggio e al verde un buon trampolino di
crescita per le nuove generazioni? Nell'era del web e dello smartphone quali sono oggi
gli strumenti che utilizza per approfondire la conoscenza e lo studio delle varietà e per
avere informazioni certe?"
"É di tutta evidenza che la tecnologia, con la circolazione delle informazioni a livello globale, ha aiutato moltissimo il settore vivaistico.
Adesso non si fanno quasi più le fiere di settore anche perchè molte delle informazioni sui nuovi prodotti offerti dalle aziende, le nuove tecnologie e anche gli incontri commerciali sono facilmente reperibili sul web.
Si consideri gli enormi vantaggi che danno i social networks attraverso i quali si può pubblicizzare e commercializzare praticamente in tutto il mondo.
Infine ci si può avvalere delle esperienze e degli studi che si possono facilmente trovare sul web e che chiaramente vanno poi valutati e testati direttamente in azienda."
"C'è un libro o un volume di giardinaggio a cui è particolarmente affezionato?"
"Un dizionario enciclopedico sulle piante della rearder digest."
"Qual è il primo consiglio che si sente di dare a chi si vuole cimentare nella coltivazione
di queste piante?"
"Che bisogna semplicemente creare l'ambiente più adatto alla vita delle piante che coltiviamo: sto parlando di luce, substrati, concimazioni e temperature; loro ci daranno grandi soddisfazioni."
"Qual è la varietà di pianta che preferisce e perchè?"
"Hedera helix “pamela” bellissima per le sue foglie di un verde intenso che cambiano forma crescendo. Ha una crescita veloce e compatta, si adatta sia all'ombra che in pieno sole ed quasi inattaccata da patogeni e parassiti."
"Ci sono stati momenti difficili nel corso della sua carriera professionale, in cui ha pensato di
abbandonare il vivaismo?"
"Sì, quando ti trovi ad avere a che fare con personaggi di dubbia serietà ed onestà che orbitano nel mondo del commercio considerato che il rischio di “fregature” ormai è diventato altissimo.
E poi quando ti trovi a combattare con la burocrazia che ti proietta in un mondo irreale fatto di carte e norme che spesso non hanno nessun senso se non quello di dare potere a chi la gestisce.
Se dovessi contare il tempo passato a produrre carte diciamo che almeno il 20/30 % del mio tempo lavorativo è dedicato a questa attività, che nella maggioranza dei casi è inutile e dispendiosa."
"Ha dei figli? Lavorano con lei nel settore del vivaismo oppure hanno seguito altre strade? Se ne dispiace?"
"Sì, ho due figli maschi. Il grande lavora alle dipendenze del Ministero della Giustizia e il piccolo conduce con me il vivaio.
Credo che i figli si debbano scegliere in assoluta libertà la propria strada quindi non ho nessun rammarico."
"Come considera il vivaismo europeo di oggi? Conosce o ammira delle realtà vivaistiche
estere?"
"Il Vivaismo in particolare nel settore ornamentale sta segnando il passo ormai da diversi anni, causa la crisi che inizialmente si pensava sarebbe durata pochi anni e invece non si riesce a vederne la fine. Per esperienze dirette ho visto molte attività di questo settore scomparire a causa della perdita di importanti mercati sia nazionali che europei.
Penso che, a mio modesto parere, la realtà vivaistica olandese sia quella che ha saputo accrescere i propri mercati e le qualità dei loro prodotti attraverso la ricerca e l'innovazione. Avremmo molto da imparare dalla realtà vivaistica olandese."
"Se non fosse vivaista, quale potrebbe essere il mestiere che le piacerebbe praticare?"
"Lo Scultore."
"La zona in cui abita e lavora è un'area “amica del verde” o pensa che si dovrebbe fare
ancora tanto per avvicinare la gente alle piante?"
"Io Abito a Randazzo in provincia di Catania, un paese di 11.000 abitanti. Pur essendo circondati da tre parchi, quello dell'Etna, dell'Alcantara e dei Nebrodi, nel paese di Randazzo il verde pubblico è praticamente inesistente. La sensibilità degli amministratori locali verso questo aspetto è pari a zero.
Non è che si deve fare tanto, si deve fare tutto."
Ringraziando Claudio Gullotto per il tempo dedicato alla Redazione, ricordiamo a tutti gli amanti delle Edere che, nella nostra rubrica gratuita "Esperto Risponde" potete rivolgere al nostro esperto tutte le domande che desiderate in merito alla coltivazione e la cura di questi bellissimi rampicanti. Claudio Gullotto è anche autore di articoli ed approfondimenti dedicati al mondo di Edere, che potete leggere nel nostro blog di giardinaggio.
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Questo articolo è stato scritto da Redazione
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