Cicas: tutto su questa pianta arcaica
Cicas - caratteristiche generali di una pianta arcaica
Le cicas arrivano a noi direttamente dalla preistoria, allo sguardo appaiono come veri e propri fossili, ma viventi a tutti gli effetti. Si pensa provengano dal Giappone, dove sono probabilmente apparse poco prima dei dinosauri. Grazie alle indiscutibili quanto remote origini, sulle cicas sono stati condotti numerosi studi che hanno rivelato al mondo, la presenza nei secoli di piante ormai estinte.
Negli ultimi 200 anni, gli studiosi hanno evidenziato come le cicas non hanno mai mutato il loro aspetto.
Per questa particolarità è per molti altri aspetti, le cicas sono considerate piante delicate e bisognose di molte attenzioni.
Chiamate molto spesso, ma erroneamente, palme nane, per la particolare somiglianza con queste ultime, il loro nome ha una derivazione di origine greca, che vuol dire proprio "simile alle palme" ovvero, koikas. Ma della famiglia delle palme le cicas non hanno nulla, derivano infatti dalle cicadaceae e sono assimilabili molto di più alle conifere.
Si presentano eleganti, con il loro tronco cilindrico dal quale spunta la chioma a ciuffo, di foglie lunghe pennate.
Le cicas sono piante dioiche, ciò sta a significare che esiste la pianta maschile e quella femminile.
La differenza la fanno i fiori che sbocciano all'interno della rosa centrale; i maschi sono lunghi e squamosi, le femmine piccole e caratterizzate dalla presenza di brattee, foglie che proteggono il fiore.
Molta attenzione ai semi, prodotti dal fiore delle piante di origine femminile, sono molto tossici sia per l'uomo che per gli animali domestici.
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Le varietà di cicas più conosciute
In botanica sono state recensite oltre 100 specie di cicas differenti, ognuna con caratteristiche proprie. Le più note sono le cicas circinalis, di origine indiana, le cicas siamensis di origine birmana e le cicas revoluta, tra tutte le più note e diffusamente coltivate. Le cicas revoluta provengono dalla Cina, Giappone e dall'Indonesia. Tutte le specie di cicas sono accomunate da una particolarità, hanno una crescita molto lenta.
Le cicas revoluta sono tra le più diffuse in Italia, le piante possono raggiungere anche i 3 o 4 metri di altezza, ma ci vorranno minimo 10 anni per vederle così alte. Sempre della famiglia delle cicas revoluta, è degna di menzione anche la revoluta aurea, che assomiglia incredibilmente alla palma.
Terreni e clima preferiti dalle cicas
La forza e la resistenza delle cicas è stata ampiamente provata dalla loro capacità di arrivare fino a noi, nella loro essenza primordiale.
Si adattano a vivere sia in vaso che in terra, l'importante è che qualsiasi sia la loro collocazione, il terreno dovrà essere molto ben drenato.
Si adattano a climi diversi, senza riportare particolari difficoltà, tranne che per il freddo rigido, che sopportano solo per brevi periodi. Sarà bene quindi proteggerle con teli appositi, nel caso il luogo dove si trovano, venga investito da particolari ondate di freddo. Meglio se si riescono a mettere al riparo, qualora fossero coltivate in vaso.
Durante la stagione calda, sopportano tranquillamente le temperature elevate, amano la luce ma bisognerà evitare però di esporle ai raggi diretti del sole; gradiscono infatti aree ombreggiate, le quali si possono ricreare anche grazie a delle tende ombreggianti.
Il terreno dovrà avere umidità sufficiente e dovrà essere ricco di proteine, sempre facendo molta attenzione che dreni perfettamente.
Concimazione, irrigazione e riproduzione delle cicas
La coltivazione delle cicas è semplice e praticabile da tutti. La primavera è il periodo durante il quale le cicas andranno concimate, il concime dovrà essere di contenuto altamente organico a lento rilascio. In questo modo le piante potranno assumerlo gradualmente. L'operazione dovrà essere ripetuta ogni 6/8 settimane, fino ad autunno inoltrato.
Azoto, fosforo e potassio sono i principali elementi di cui le cicas necessitano, accanto ai quali, piccole aggiunte di ferro, rame e manganese saranno ben gradite.
Le cicas andranno rinvasate solo a distanza di minimo 3 anni, solo in primavera e solo se le radici avranno riempito il vaso fino a fuoriuscire.
Le annaffiature andranno diversificate dipendentemente dalle stagioni, l'ideale è bagnare le piante quando il terreno si asciuga, usando un buon innaffiatore. Molto importante è evitare qualsiasi ristagno d'acqua all'interno del vaso o sul terreno intorno alle cicas.
Il ristagno potrebbe causare il marciume radicale, difficile da risolvere, una volta che il processo di deterioramento colpisce le radici delle cicas.
Di contro, anche il terreno troppo asciutto crea disagio alle piante.
La riproduzione delle cicas avviene attraverso la recisione e successivo invaso, dei polloni che nascono alla base della pianta madre.
Nel momento della recisione sarà importante seguire qualche importante suggerimento, primo tra i quali, quello di usare coltellini affilati ma soprattutto precedentemente disinfettanti.
Nel mettere a dimora le talee, sarà bene lasciare massimo due foglie, eliminando le altre, in questo modo si favorisce lo sviluppo e la crescita.
Questo è il metodo in assoluto più consigliato per far crescere nuove cicas, anche se si ricorda che ci vorranno anni prima di vederle rigogliose.
Il distacco dalla pianta madre non solo rinforza quest'ultima ma, permette alla piccola nata di non dover rimanere troppo all'ombra delle grandi foglie della genitrice.
Per mettere a dimora le piccole cicas non saranno necessari vasi di grandi dimensioni, basterà avere circa 20/30 cm di spazio, dal bordo del vaso al fusto delle piantine.
Come potare le cicas
La potatura delle cicas è semplice e deve essere effettuata ogni qualvolta le piante presentino foglie rovinate o secche.
I tagli andranno fatti sempre partendo dalle foglie più in basso, netti e il più possibile vicino al tronco.
Le cesoie dovranno essere disinfettate e ben affilate per evitare che nella fase del taglio si possa rovinare la base della foglia. La potatura potrà essere effettuata sempre, tranne nei periodi particolarmente freddi. Per le cicas le potature non solo servono come stimolatori per la crescita di nuove foglie, ma rappresentano un metodo efficace per evitare malattie delle piante, soprattutto parassiti e cocciniglie di vario genere.
Malattie o foglie ingiallite sulle cicas, cosa fare?
Il nemico più temuto dalle cicas è la cocciniglia, sia nella sua forma detta cotonosa sia in quella definita bruna.
L'attacco delle cocciniglie non solo rovinano tutte le foglie in maniera evidente, ma questi animaletti producono una specie di melassa appiccicosa che indebolendo le foglie, le espone di fatto all'attacco di un altro parassita: la fumaggine.
L'eliminazione di questi parassiti dalle cicas, richiede molta pazienza e una procedura da seguire alla lettera. Il batuffolo imbevuto di alcol da passare sulle foglie è la prima azione da seguire, soprattutto se la pianta si trova all'interno dell'abitazione, delicata doccia con un velo di sapone neutro e successivo risciacquo, se la pianta si trova a dimora in esterno. In entrambe i casi sarà necessario ripetere la procedura fin quando non scompaiono tutti i segni della presenza dei parassiti.
Alternativa molto più facile è quella di utilizzare un prodotto chimico già pronto, seguendo le indicazioni specifiche per l'utilizzo sulle cicas.
In caso di presenza di altri parassiti, basterà utilizzare un insetticida specifico con l'aggiunta di olio minerale. Altro problema che si può presentare sulle cicas è l'ingiallimento delle foglie. Le cause di questo fenomeno sono da ricercarsi i fattori diversi, che dovranno essere tutti analizzati per poter individuare quello che scatena il problema.
La prima causa potrebbe essere l'eccessivo annaffiamento della pianta con il conseguente ristagno di acqua alla sua base, in questo caso bisognerà interrompere questa pratica finché il terreno torni ad essere ben asciutto.
Altra causa è da ricercarsi nella carenza di alcune sostanze nutritive, o nello specifico, di necessità da parte delle cicas di elementi come il ferro o il magnesio, indispensabili per il benessere delle piante.
Attenzione anche nell'uso dei fertilizzanti, dosi eccessive potrebbero far apparire sulle foglie grandi chiazze gialle.
Resta sottinteso che la presenza di cocciniglia sulle cicas è la causa principale dell'ingiallimento delle foglie, che appariranno coltellate di chiazze.
Ultima considerazione sul freddo, le cicas potrebbero subire attacchi atmosferici di particolare intensità che provocherebbero il fenomeno legato all'ingiallimento.
Qualche curiosità
Per veder fiorire le cicas si deve attendere che le piante raggiungano il quindicesimo anno di vita, prima sarà molto difficile che regalino questa gioia. Fioriscono quasi esclusivamente in primavera e spesso ad anni alternati.
Durante alcuni scavi sono stati rinvenuti alcuni fossili appartenenti a piante di cicas, la cui datazione è stata fissata all'età Mesozoica, ciò significa oltre 200 milioni di anni fa.
Se le cicas non fioriscono sarà impossibile distinguere la pianta femminile da quella maschile.
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Questo articolo è stato scritto da Redazione
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