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Al Castello di Rivau tra settembre e ottobre

Viaggio di fine estate nella Valle della Loira

Al Castello di Rivau tra settembre e ottobre

Viaggio di fine estate nella Valle della Loira

Al Castello di Rivau tra settembre e ottobre imperdibile l’orto che si colora con 43 varietà di zucche e di legumi insoliti e in via di estinzione

Tantissimi gli eventi in programma

Fine estate in Francia, in occasione delle tante e originali iniziative in programma allo Chateau du Rivau nella Valle della Loira, a pochi chilometri da Chinon e Tours.

Si comincia l’8 settembre: appuntamento con la Festa delle zucche e dell’orto. Per tutta la giornata in programma moltissime iniziative dedicate alle 43 varietà di zucche coltivate nell’“Orto di Gargantua” del castello, con giocolieri, cantastorie, maghi, narratori, truccatori, cappellai, artigiani, ma anche un mercato gastronomico, sculture di zucche e le deliziose degustazioni proposte dallo chef. Un programma magico per i bambini e gustoso per i genitori tra laboratori di decorazione di zucche e zucchine, consigli sull’orto con i giardinieri, degustazione di marmellate di cucurbitacee e sculture vegetali giganti realizzate dai giardinieri con le zucche dell’orto.

Si prosegue il 21 e 22 settembre con le Giornate Europee del Patrimonio il cui tema quest’anno è "l'arte della condivisione". E per l’occasione il Rivau sceglie di condividere con il pubblico le specificità architettoniche regionali del castello come l'ardesia, il tufo, la tometta di Touraine e persino la pietra focaia, che conferiscono a questo edificio un carattere particolare. Non solo, il Castello di Rivau guarda anche al futuro, presentando opere d'arte contemporanea che daranno forma al patrimonio di domani.

Durante questi due giorni il Rivau propone attività di Land art: grandi e piccoli sono invitati a comporre la sagoma emblematica del Rivau con le sue torri, il suo fossato, il suo ponte levatoio, i suoi giardini in fiore.

E in ottobre? Non si fermano gli eventi, con la “Festa dei fiori d’autunno” il 26 e 27 ottobre che saluta l’arrivo della nuova stagione con creazioni floreali a base di crisantemi e margherite autunnali per decorare i balconi, laboratori creativi per grandi e bambini, un concorso di arte floreale, un’introduzione all’ikebana - la raffinata arte di composizione floreale giapponese -, un laboratorio di degustazione, dove verrà spiegato come utilizzare i petali di crisantemo per realizzare rimedi conosciuti della medicina cinese.

Gli eventi si concludono con la giornata di Halloween il 31 ottobre con la caccia al tesoro “Trick or treat” per i bambini dai 4 ai 12 anni e il “Murder party” per gli adulti e i bambini dai 13 anni.

Sono quasi tutti eventi legati al mondo dell’orto autunnale: in settembre e ottobre – infatti –  il protagonista al Rivau è l’ “Orto di Gargantua”, un vero e proprio quadro vegetale che si trasforma in uno spettacolo per gli occhi grazie alla sua inconsueta forma a mezzaluna e alla disposizione “pittorica” delle piante, con effetti di contrasto di colori e consistenza. Posizionato in maniera del tutto inusuale all’entrata del castello (e non nascosto agli sguardi come di consueto), l’ “Orto di Gargantua” - ispirato a Rabelais che nel “Gargantua” aveva offerto il Rivau al coraggioso capitano Tolmère – accoglie i visitatori con i suoi legumi colorati e gli ortaggi di tutte le dimensioni.

L’orto del Castello ospita anche molti legumi in via di estinzione e una collezione di cucurbitacee insolite, come i fagioli ‘Barangeonnier’, ‘Comtesse de Chambord’, i cavoli ‘d’Aubigny’, varietà antiche della Regione della Valle della Loira che sono accostate alle cucurbitacee di grandi dimensioni come le zucchine dette Gargantua, la zucca con le pustole Galeux d’Eysines, la zucca blu di Hongrie, la varietà di zucca Potimarrons, o ancora le originalissime zucche ‘di Hongrie’, o varietà insolite di pomodori.

Secondo la tecnica del “compagnonnage” che associa i fiori a varietà commestibili,  le file di porri e le bietole danno ritmo a questo quadro vegetale, la cui trama è definita dalle dalie rosse e bianche che attirano gli afidi e allontanano gli insetti dalle zucche.

Per la sua concezione e realizzazione, l’orto del Rivau si è aggiudicato il Gran Premio Orto Innovativo al Concorso Degli Orti Giardini della Società Nazionale Orticoltura di Francia (Grand Prix du Potager Innovant au Concours des Jardins potagers de la Société Nationale Horticulture de France). 

L’autunno è quindi ancora un ottimo momento per visitare il Rivau, castello medievale che in passato ha ospitato molti personaggi illustri (anche Giovanna d’Arco e Rabelais sono passati di qui…), circondato da 14 giardini classificati come “Jardin Remarquable” dal Ministero della Cultura francese - eccellenze botaniche ispirate dalle fiabe e dalla mitologia  - e arricchito da 20 opere d’arte monumentali dislocate nel parco. 

Ideati da Patricia Laigneau, i Giardini del Castello di Rivau sono inoltre Conservatorio della Rosa Profumata – con oltre 450 varietà di rose profumate - e Conservatorio degli Ortaggi della Regione del Centro, con la coltivazione di prodotti locali come il Cavolo rapa giallo di St. Marc, il Fagiolo del Barangeon, la Lattughina del Berry, la Zucca di Touraine, che i visitatori possono gustare al Ristorante della Fattoria.

È possibile anche soggiornare nelle 7 camere del Castello situate nelle Scuderie Reali e dedicate ognuna a grandi re, regine e figure del passato.

I GIARDINI IN SETTEMBRE

In settembre i visitatori potranno ammirare la collezione di cucurbitacee dell’Orto di Gargantua, ma la fine dell’estate è anche il momento migliore per apprezzare la lussuriosa abbondanza della collezione di graminacee. Le infiorescenze di questa collezione si schiudono in spighe, pennacchi, pannocchie o anche a forma di scovolino da bottiglia e le meravigliose erbe ornamentali si inclinano al vento e ai visitatori.

GIARDINI IMPERDIBILI: Viale delle Fate

I GIARDINI IN OTTOBRE

In ottobre l’umidità dell’atmosfera intensifica i profumi delle rose e dei crisantemi. Il visitatore potrà anche ammirare la collezione di diverse varietà di mele regionali coltivate al Rivau, come la Pépin de Bourgueil, la Lambron o le antiche varietà come le Api noirs, stelle, le superbe Calville o ancora le Grandi Gialle così come i bei frutti gialli dei cotogni.

Regine delle foglie d’autunno sono anche le ‘Hydrangea quercifolia’, mentre nel Viale delle Fate le dalie continuano il loro show fino alle prime gelate del mese di novembre. Nel giardino di Pollicino, ‘Acer carpinifolium’, aceri dalle foglie affascinanti, ‘Zanthoxyllum simulans’ o pepe cinese, e gli arbusti ‘Colutea arborescens’, ‘Clerodendrum trichotomum’ prendono la sfumatura dorata dal mese di ottobre e tengono compagnia alle Rudbeckias ‘Herbstsonne’ di color topazio. Gli Aster ‘Marina Wolkonski’ viola hanno fatto comunella con i bordeaux del sedo ‘Purple Emperor’, mentre al loro fianco gli enormi frutti della rosa canina di ‘Frau Dagmar Hastrup’, ‘Hansa’ e R. Rugosa ‘Rubra’, oltre alla rosa Moyesii ‘Geranium’, si mobilizzano anch’essi per richiamare l’attenzione. E nella Foresta Incantata, i tappeti di ciclamini ‘hederifolium’ illuminano il sottobosco. Mentre la collezione di cucurbitacee dell’Orto di Gargantua continua a stregare occhi e palato.

GIARDINI IMPERDIBILI: Viale delle Fate, Giardino di Pollicino

 

MOSTRA “OMAGGIO A LEONARDO” (fino al 5 novembre)

Fino al 5 novembre è possibile visitare la mostra “Omaggio a Leonardo” (‘Hommage à Léonard’), allestita all’interno delle sale del Castello di Rivau che traspone in arte contemporanea l’eredità del maestro del Cinquecento morto nella Valle della Loira 500 anni fa.
La mostra è concepita in maniera tale da catturare la curiosità dei visitatori verso i differenti contributi di Leonardo, grande spirito universale nella storia dell’arte in Europa, interpretato o “prolungato” da trenta artisti contemporanei che operano sulla scena internazionale e che in questa mostra evidenziano il loro debito nei confronti di Leonardo e del Rinascimento in generale.
L’esposizione mostra anche gli scambi tra Italia e Francia dall’inizio del Sedicesimo secolo fino ai nostri giorni, con i lavori di artiste italiane come Antonella Bussanich, Alessandra Capodacqua, Giulia Andreani e Alessandra Ragionieri.
La mostra fa eco al sistema di pensiero del maestro, genio polivalente per il quale la realizzazione non costituisce il fine ma il mezzo della riflessione. Come nei capitoli di un libro, ogni sala illustra i diversi temi studiati da Leonardo: l’autoritratto, il dipinto storico, l’anatomia, i macchinari, il paesaggio, il codice (annotazioni, appunti e disegni ), il ritratto femminile e il drappeggio.
Le opere esposte sono, tra gli altri, dei seguenti artisti: Pierre ARDOUVIN, Adel ABDESSEMED, Delphine BALLEY, Katia BOURDAREL, Catherine BRET-BROWNSTONE, ChangKi CHUNG, Céline CLERON, Nicolas DARROT, Laurent GRASSO, Christian HIDAKA, Ange LECCIA, Wolfe von LENKIEWICZ, Fabien MERELLE, Jean-Luc MOERMAN, ORLAN, PANAMARENKO, Laurent PERBOS, Antoine ROEGIERS, Daniel SCHLIER, Andres SERRANO, Jean-Luc VERNA.

SOGGIORNARE AL RIVAU

I visitatori possono anche scegliere di soggiornare al Rivau, nelle 7 camere situate nelle Scuderie Reali, ognuna dedicata a grandi re, regine e figure del passato. Le camere sono una diversa all’altra, realizzate con materiali tradizionali come quercia, piastrelle e pietre di tufo, e ciascuna ospita opere di arte contemporanea affiancate a quadri antichi raccolti da Patricia Laigneau, proprietaria con la famiglia del Castello e collezionista d’arte da 40 anni, con la precisa volontà di condividere con gli ospiti la propria collezione personale dislocandola nei saloni, nelle camere e nel parco.
Si può scegliere tra la camera “Henri II”,  la camera del “Cardinale”, la camera di “Caterina de’ Medici” con le fotografie di Marc Riboud, la camera “Riccardo Cuor di Leone” che ospita un’opera di Amy o’Neill che simboleggia l’albero più grande del mondo, la camera del “Signore di Beauveau” che ospita una natura morta di Vincent Olinet a cui si contrappone l’occhio acceso del cavallo dell’opera fotografica di Eskko Männikkö della Scuola di Helsinki, la camera di “Eleonora d’Aquitania” e la suite “Roi René”, dedicata al Re Renato di Valois-Angiò detto Il Buono, con fotografie di Valérie Bellin e Peter Müller.

Il Ristorante del Rivau nel 2019

Dopo un visita ai giardini è d’obbligo assaggiare gli ortaggi dell’orto biologico del Rivau.
Nel menu: insalate, pomodori, peperoni, zucche e cucurbitacee di tutti i tipi coltivati e cucinati sul posto per il vostro piacere e benessere.
Una cucina semplice e fresca, con prodotti dell’orto provenienti dalle cascine vicineAl ristorante del Rivau si gustano i sapori veri dei piatti cucinati con ingredienti semplici, l’insalatina croccante, varietà di pomodori d’altri tempi che sono state riscoperte, i sapori delle varietà di zucca.
Si potranno degustare i buoni vini di Chinon (Rivau, Donjon e Fée du Rivau) i prodotti dalla cascina del castello oppure i succhi di verdura e di frutta freschi preparati al momento.

PRODOTTI E COMPOSIZIONI STAGIONALI E DI GIORNATA:

Al ristorante del Rivau si possono inoltre degustare i fiori del giardino:

  • in aprile: assortimento di foglie e fiori primaverili (foglie di tiglio, viola del pensiero o tarassaco, a seconda della raccolta mattutina nei giardini);
  • a maggio: dessert a base di rosa, a seconda dell’ispirazione di Béa, la cuoca del Rivau;
  • a giugno: aperitivo all’elleboro – fiore effimero, che ci fa dono del suo massimo splendore nell’arco di una giornata, raccolto nei nostri giardini e che si abbina a meraviglia al buon formaggio di santa maura e alle erbe del giardino;
  • a luglio: apoteosi gustativa con panna cotta a base delle lavande del giardino;
  • tra agosto e ottobre, delizie di fiori di zucca e verdurine varie dei giardini. Ciascuna delle 50 varietà di cucurbitacee offre un gusto tutto suo, che si distingue dalle altre, e si presta ad ornare piatti diversissimi tra loro quali quiche, gratin, torte dolci e salate, marmellate …

Potete trovare ulteriori informazioni sul nostro orto al seguente indirizzo: https://www.chateaudurivau.com/fr/jardins-le-potager-de-gargantua.php

Informazioni pratiche

Biglietti:

Adulti: 11 € 

Bambini dai 5 ai 18 anni: 7,00 € (gratuito per i bambini di età inferiore ai 5 anni)

Studenti, disoccupati: 9 €

Per i gruppi su prenotazione: visite guidate (1h-1h30) disponibili anche in italiano.

Contatti: Tel: +33 02 47 95 77 47  -  e-mail: info@chateaudurivau.com  -  www.chateaudurivau.com

  

APPROFONDIMENTI

Patricia Laigneau, l’ideatrice dei Giardini di Rivau

Patricia Laigneau, che ha studiato storia dell’arte alla Scuola del Louvre e ha frequentato la Scuola Nazionale del Paesaggio di Versailles, è una vera artista di giardini: il suo spirito visionario e creativo le ha permesso di concepire i Giardini del Castello di Rivau.
Unendo competenza botanica e occhio artistico, Patricia Laigneau ha creato dei Giardini davvero originali, lontani dai tradizionali giardini alla francese e più vicini ai giardini all’inglese o ai giardini naturalistici, ma influenzati dai concetti dell’arte contemporanea.
Associazioni botaniche inedite, composizioni con colori in chiaroscuro e un’attenzione particolare agli effetti delle masse vegetali, legata all’amore di Patricia per la scultura, rendono i Giardini del Castello di Rivau qualcosa di straordinario agli occhi dei visitatori.

I giardini
Ideati da Patricia Laigneau oltre 20 anni fa, i Giardini del Castello di Rivau sono stati classificati come “Jardin Remarquable” dal Ministero della Cultura francese. Sono inoltre Conservatorio della Rosa Profumata – con oltre 450 varietà di rose profumate - e Conservatorio degli Ortaggi della Regione del Centro, con la coltivazione di prodotti locali come il Cavolo rapa giallo di St. Marc, il Fagiolo del Barangeon, la Lattughina del Berry, la Zucca di Touraine.
I 14 Giardini del Castello di Rivau sono vere eccellenze botaniche che stupiscono i visitatori per la loro originalità, coniugando collezioni botaniche, senso dell’umorismo, gioco e creazioni artistiche.
Ciascuno di essi è ispirato a leggende medievali e con i loro nomi evocano atmosfere da fiaba: l’Aiuola di Lavanda (con Iris e lavande), l’Orto di Gargantua (con zucche e oltre 43 varietà di cucurbitacee), Il Bosco Innamorato (con gli alberi che si protendono irresistibilmente uno verso l’altro), la Foresta Incantata (con piante di sottobosco, bulbi, ellebori, scille siberiche…), Il Giardino di Pollicino (con graminacee ornamentali), Il Labirinto di Alice nel Paese del Rivau (dedicato all’eroina di Lewis Carroll), Cassinina (di ispirazione mitologica, il nome infatti deriva dal mitico giardino in cui Zeus conobbe Mnemosine, la musa della memoria, e concepì Atena, la dea della guerra giusta), Il Viale dei Profumi (con Peonie, rose bianche e Muscaris Areniacum), Il Frutteto del Paradiso (con antiche varietà di meli, ciliegi, nespoli e mandorli, abbracciati a rosai rampicanti), Il Giardino dei Filtri d’Amore (con piante dai poteri magici, come la salvia officinale o la mandragola, ma anche con una bellissima collezione di rosai porpora), I Giardini Segreti (con rose inglesi), Il Giardino della Principessa Raperonzolo (con aglio e raperonzoli), La Tartufiera (con querce tartufaie e funghi odorosi), Il Viale delle Fate (un campo di fiori simile a quello dove Pollicina incontra il suo principe nell’omonima fiaba).
La particolarità dei giardini del Castello di Rivau è la loro evoluzione nel corso delle stagioni: da aprile a novembre essi si trasformano incessantemente, seguendo il ritmo delle fioriture e offrendo ai visitatori uno spettacolo sempre differente.
Sono giardini che fanno ridere e sorridere e che stimolano la curiosità dei visitatori: sopra un albero, dietro a un cespuglio o mimetizzati tra i fiori si nascondono oggetti e opere sorprendenti che inducono anche a porsi delle domande.
La biodiversità e l’attenzione all’ambiente sono al centro delle riflessioni sull’ideazione e la gestione dei Giardini del Castello di Rivau: è stato privilegiato l’uso di piante indigene, che attirano la fauna predatrice dei distruttori di giardini; i fiori semplici, più visitati dagli impollinatori, sono preferiti agli ibridi orticoli, fragili e meno favorevoli alla biodiversità; le sinergie favorevoli tra piante sono sistematicamente praticate; vengono favoriti gli equilibri naturali nell’intento di attirare gli insetti ausiliari. I giardinieri del Rivau, inoltre, lavorano nel rispetto dell’ambiente senza l’utilizzo di concimi chimici.

Il Castello
Il Castello medievale di Rivau è intimamente legato alle vicende dell’illustre famiglia dei Beauvau: fu infatti costruito nel 1420 e portato in dote nel 1438 da Anna de Fontenay al momento del matrimonio con Pietro di Beauvau, Primo Ciambellano di Carlo VII. Fu lui che, nel 1442, ottenne l'autorizzazione per far fortificare il maniero, che divenne così uno dei primi castelli della Loira. Trasformato nel corso del Rinascimento, in parte castello ornamentale e in parte fortezza, il Rivau è considerato uno dei siti più importanti della Turenna.
Nel 1768 fu acquistato dal marchese Michelangelo di Castellane, signore di Villandry, e rimase nelle mani della sua dinastia fino al 1796. Nel 1918 il Castello venne classificato tra i Monumenti Storici di Francia e, tra il 1960 e il 1992, venne abitato dal pittore Pierre-Laurent Brenot. Acquistato alla fine del XX secolo da Patricia Laigneau e dalla sua famiglia, il Rivau è tornato ora al suo antico splendore dopo un lungo e attento restauro.
Esternamente l’edificio si presenta come una fortezza, dotata di torrione, fossati, di un ponte levatoio ancora funzionante e di un cammino di ronda, ma il Rivau è anche un castello ornamentale e nelle sue vaste sale si respira un'atmosfera di grandiosità. Ogni elemento contribuisce a rafforzare questa impressione: dai monumentali caminetti gotici ai muri rivestiti di calce bianca, come si trovano in Toscana; dalla sontuosa tappezzeria di Bruxelles alle sedute in pietra, poste davanti alle bifore e provviste di cuscini, sui quali i visitatori sono invitati a sedersi per contemplare i giardini.
Una particolarità propria del Rivau è anche la collezione familiare di trofei di arte venatoria, nella quale si sono intrufolate opere di artisti contemporanei. I visitatori sono sfidati a riconoscerle!

Arte contemporanea
Il suggestivo percorso vegetale dei Giardini del Castello di Rivau è arricchito dalle opere di artisti contemporanei: 20 opere monumentali collezionate tra il 1990 e il 2010 che, grazie alla loro originalità e singolarità, contribuiscono a distinguere questo castello medievale dagli altri, tra ironia e stupore.
Tra queste opere, "A mon seul désir" (Al mio unico desiderio, 2004) di Cécile Pitois: appena varcata la soglia d’ingresso, il visitatore è invitato a prendere un dolce al miele dalla bomboniera in porcellana: se ascolta le indicazioni che riceve all’arrivo, se resiste al piacere immediato procurato dalla degustazione dei dolci e affida la leccornia e il segreto del suo più intimo desiderio alla lucertola che abita in fondo al pozzo situato nel Giardino Segreto del castello di Rivau, il suo desiderio si avvererà…
Più terra terra è "Taupologie" (Talpologia, 2011) di Ghyslain Bertholon, una talpa gigante che maliziosa emerge dalle viscere della terra nell’Orto di Gargantua, sembra prendere aria e salutare i visitatori fin dall’arrivo nel meraviglioso mondo del Rivau.
Non lontano si trova "Old Woman shoe" (Scarpa di donna anziana, 2009), l’opera monumentale dell’artista Amy O’ Neill che rimanda agli oggetti simbolici delle fiabe e annuncia il viaggio nel paese dell’immaginario leggendario dei giardini del Rivau.
Poco distante fluttua sull’acqua l’opera in ceramica di Fabien Verschaere, "Novel for life" (Romanzo per la vita), con personaggi del mondo dell’infanzia: l’orsacchiotto, la paperella, la bella principessa... Di fronte, l’installazione "Encore et toujours" (Ancora e per sempre, 2009) di Pierre Ardouvin, una giostra inaccessibile simbolo dell’immaginario che aleggia sui castelli delle leggende ma che rimanda anche all’ebbrezza provocata dall’incessante turbinio del mondo contemporaneo.
Entrando nei giardini del Castello, valicato il fossato, il visitatore può scorgere "La Ronde" (La Ronda) di Céline Turpin al collo di un castagno mutilato da un tempesta. Questa collana ricorda gli oggetti magici delle fiabe ed è una sorta di talismano magico che ha il potere di tramutare il banale in meraviglioso. Passeggiando tra agli alberi del frutteto si scopre poi "Invendus - bottes" (Invenduti – Stivali, 2008), di Lilian Bourgeat: due stivali sovradimensionati che colpiscono il visitatore per le loro dimensioni. Lo stupore aumenta ancora quando si scopre che sono due piedi sinistri! Secondo l’artista, i due piedi sarebbero rimasti invenduti in un negozio per giganti. Nei Giardini si trova un altro lavoro di Lilian Bourgeat, "Le Vaisseau de jardin" (Il vaso da giardino), un innaffiatoio sovradimensionato alquanto singolare, poiché ha una capienza massima di 5 litri e il becco è al contrario… Questo strano oggetto, che sembra avere subìto magiche trasformazioni, invita a rivalutare la frontiera tra sogno e realtà.
Poco più in là, l’opera di Nicole Tran Ba Vang "Après la pluie" (Dopo la pioggia, 2004) riprende la forma e il principio del tradizionale bicchiere da saké, che incorpora al suo interno un’immagine erotica. Il piacere di sorprendere con l’immagine dissimulata sul fondo del bicchiere ne fa un’opera d’arte dentro l’arte, con lo scopo, tra l’altro, di stupire lo spettatore con il suo nuovo sguardo sul mondo. A ciò si aggiunge la nozione di voyeurismo: il piacere di sorprendere l’immagine dissimulata sul fondo del bicchiere è simile a quella del visitatore, felice di scoprire un luogo proibito.

Ufficio stampa:
Ellecistudio.  Tel. +39 031 301037
Chiara Lupano chiara.lupano@ellecistudio.it
Elena Ghielmetti elena.ghielmetti@ellecistudio.it

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