Peperoncino Rocoto
Legenda Icone
Fogliame Persistente | |
Fogliame Caduco | |
Fogliame Semi persistente | |
Esposizione soleggiata | |
Esposizione a mezz'ombra | |
Esposizione in ombra | |
Adatto ai climi miti | |
Sensibile al freddo | |
Pianta poco diffusa | |
Varietà brevettata |
Nome Scientifico: Capsicum annuum
Descrizione:
Peperoncino rocoto - Descrizione generale
Appartenente alla famiglia delle Solanacee, è una pianta plurieannuale, della specie Capsicum pubescens ed è originaria del Perù e della Bolivia.
La pianta del rocoto può raggiungere altezze imponenti se si pensa che può oltrepassare i due metri in altezza producendo molti fiori rosso/viola anche piuttosto grandi; produce più frutti dopo il primo anno e le sue foglie sono particolarmente pelose.
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Il frutto del peperoncino rocoto è particolarmente gradevole da vedersi e racchiude un'elevata piccantezza. I suoi semi, differentemente dagli altri peperoncini, sono di colore scuro, fino al nero e di discreta grandezza. Nella cucina boliviana si usa spesso nelle salse, oppure servito a fettine o sminuzzato per accompagnare i piatti di carne sia lessa che arrosto.
L'introduzione nell'alimentazione del peperoncino, come pianta in generale, in Europa si deve al secondo viaggio di Cristoforo Colombo, al cui rientro, ne portò con sè i primi esemplari.
La particolarità del frutto in generale è la piccantezza che, varia a seconda della tipologia del peperoncino e si misura con la scala di Scoville. Ciò che gli conferisce questa peculiarità è la capsaicina, un alcaloide che è contenuto nel frutto in percentuale diverse.
Le proprietà di questo frutto, però, non si fermano a quelle più evidenti al gusto; il peperoncino è ricco di principi attivi che possono essere utilizzati per svariati motivi. Intanto la stessa capsaicina è una sostanza in grado di stimolare il flusso sanguigno, ovvero è rubefacente e poi è può essere utilizzato in preparazioni per contrastare gli effetti dell'artrite e dei dolori muscolari. Non solo, sa abbassare il colesterolo, attiva il metabolismo, contribuendo a tenere il peso sotto controllo e combatte l'insorgere dei batteri.
Per la sua piccantezza, però, un uso eccessivo può dare problemi di irritabilità all'apparato gastrico per cui è da limitare se si è soggetti a gastriti, ulcere e gatrointerite.
Non si sa che è anche ricco di vitamine delle famiglie A, B, C, E, K e di sali minerali, tra cui le percentuali maggiori sono da annoverarsi per il calcio, il potassio ed il rame. Al suo interno anche lecitina, bioflavonoidi e carotenoidi. Si potrebbe fare letteramente una scorta di vitamina C: in 100 grammi di peperoncini ci sono oltre 200 grammi di vitamina C. L'unico problema è che non se ne può di sicuro mangiare in grande quantità, per ovvi motivi.
Come per ogni frutto, verdura e spezia, le vitamine si possono acquisire soprattutto quando sono fresche, perchè essendo sostanze volatili, la loro concentrazione diminuisce drasticamente quando i frutti vengono essiccati. Per cui anche il peperoncino andrebbe consumato direttamente preso dalla pianta, senza le preparazioni necessarie per poterlo macinare.
I peperoncini hanno colori, dimensione e forme diverse, a seconda della tipologia: ne esistono più di tremila specie.
Si può passare dal frutto dal più acceso rosso fino ad arrivare al giallo, passando per l'arancione. Poi ne esistono oblunghi, tozzi e di varie misure.
Il peperoncino rocoto: particolarità
Esistono molte varietà di rocoto: canario, manzano, orange, brown, giant, che si differenziano per i colori, le dimensioni e per il grado di piccantezza.
Il Perù lo considera un prodotto nazionale di esclusiva proprietà; altrove in America centrale e particolarmente in Messico lo chiamano Peron, in Bolivia Locoto mentre in Cile diventa Manzano, paragonandolo ad una mela per la sua forma. Il suo grado di piccantezza è di 60.000 SHU.
Esposizione
Il peperoncino è una pianta che ama il sole, per cui è necessario scegliere posizioni soleggiate nell'orto oppure nel balcone, ma questa specie soffre molto il caldo, per cui è meglio optare per soluzioni più ombreggiate.
Substrato
Predilige terreni leggeri, ricchi di azoto il quale contribuisce a rendere il sapore più piccante.
Concimazione
Se si vuole intervenire con l'uso di concimi, quelli specifici sono i migliori perchè aumentano la qualità del ph del terreno, misurabile con un phmetro, e facilitano la crescita di una pianta più vigorosa e produttiva. Anche in vaso sarebbe opportuno prepare un buon terriccio. La concimanzione può effettuarsi anche indiluizione nell'acqua, una volta a settimana, utilizzando concimi liquidi oppure granulare a lenta cessione.
Irrigazione
La pianta vuole molta acqua, ma come sempre, soffre i ristagni che sono da evitarsi, per cui è necessario ricordarsi di annaffiarla frequentemente, ma senza esagerare.
Malattie
Possono essere attaccati da molti acari, dalle coccinelle, dagli afidi, dalle mosche bianche, le cimici, che sono soltanto alcuni dei possibili nemici della pianta. I sintomi si manifestano con la perdita di vigore della pianta stessa, la presenza di questi insetti e delle loro uova. I trattamenti si possono effettuare, sia in maniera chimica che naturale, a seconda del caso, in momenti diversi dell'anno. Se invece le foglie tendono ad accartocciarsi, il terriccio potrebbe essere troppo secco od eccessiva l'esposizione al sole, o più semplicemnte il troppo caldo, al contrario se le foglie diventano gialle potrebbero soffrire di scarsa esposizione solare.
Propagazione
Se intende piantare i semi si possono anticipare i tempi, poichè i ritmi di crescita sono piuttosto lenti. Da fine di marzo in poi, con un clima più mite, si può fare la messa a dimora delle piantine, altrimenti, dove la primavera può riservare ancora qualche gelata, è meglio posticipare alla fine di maggio. Se posta in un vaso troppo piccolo, la pianta non crescerà molto, ma farà egualmente frutti. Da pianta annuale può divenire perenne, se spostata e ben tenuta in casa. Se il clima non è eccessivamente freddo può anche fiorire più volte durante l'anno.