Rapa - Brassica rapa
Rapa - Descrizione generale
La Rapa appartenente alla famiglia delle Brassicacee, di origine siberiana, a seconda della varietà, è una pianta dal ciclo produttivo annuale e biennale. È un ortaggio coltivato abbastanza largamente in Italia, di cui si può consumare l'intera pianta, completamente commestibile, sia fresca che in insalate o per arricchire di sali minerali le minestre e le zuppe.
A seconda della tipologia, si possono mangiare le foglie più tenere, le cime fiorite, il seme e la radice carnosa.
Adatta alla coltivazione anche per i neofiti dell'orto, ne esistono di tutti i colori: viole, rosse, bianche, gialle.
Rapa pistoiese - Brassica rapa
Rapa tonda a colletto viola - Brassica rapa
Rapa tonda bianca - Brassica rapa
Particolarità della rapa
Se si cerca una rapa dalla radice tonda, sicuramente si può scegliere la 'Palla di neve' che può essere piantata sia in autunno che in primavera.
Più coriacea e resistente al freddo è la 'Di Nancy'. Precoce e dalla polpa bianca e piccola è invece la 'Market express'.
Dalla forma appiattita è invece la 'Rossa di Milano', piantabile dalla primavera fino all'autunno inoltrato.
Numerosi detti includono l'utilizzo di questa parola: 'testa di rapa', 'valere quanto una rapa', 'cavar sangue da una rapa' per indicare una persona un po' ottusa e dalla testa dura, invece, se ben trattata, la rapa sa essere tenera ed è ricca di sali minerali, vitamine e clorofilla.
Esposizione della rapa
La posizione a mezz'ombra in estate è la sua preferita e siccome potrebbe soffrire delle gelate, si può optare per una buona pacciamtura in paglia, da potersi considerare utile anche in estate per trattenere l'umidità.
Substrato della rapa
Il suolo che preferisce la rapa è un suolo che trattenga l'umidità. Potrebbe anche riuscire ad attecchire e crescere in terreni più aridi e fin troppo asciutti, ma il risultato sarebbe l'indurimento della radice fino a divenire dura e legnosa, quindi totalmente inutilizzabile.
Per misurare l'umidità ci si può far aiutare da un misuratore di umidità.
Concimazione della rapa
In realtà, essendo un ortaggio che non dà molti problemi e che non richiede particolari attenzioni, può bastarle anche il concime dato al terreno di una coltura precedente.
Irrigazione della rapa
Una cosa non deve mancare alla rapa: l'acqua. Per questo non si intenda di doverla allagare: saranno sufficienti delle innaffiature abbondanti e frequenti evitando sempre i ristagni. Una rapa che ha sofferto la siccità avrà un sapore troppo pungente e sarà anche dura da mangiare. Di norma bisogna abbondare nella fase della germinazione per diminuire nelle fasi successive.
Malattie della rapa
La rapa ha molte affinità con i cavoli per ciò che riguarda le malattie e gli attacchi dei parassiti. Tra i principali gli afidi, la cavolaia, la nottua, il grillotalpa, l'agrotide, l'oidio. E' sempre buona norma ripulirla dalle erbe infestanti, potendo, così, al contempo, controllarne lo stato.
Per rimediare alle altiche, però, è possibile accostargli le piante di finocchio: queste, con il loro aroma che non inficia il gusto delle rape, tiene naturalmente lontani questi insetti. Se non si disponde di altro spazio di impianto o non si desidera piantare il finocchio, si può fare ricorso ad una miscela tra olio di neem e sapone molle per un azione diretta sulla pianta.
Propagazione della rapa
Soprattutto in passato, la rapa è stata fonte primaria di sostentamento per la sua facilità di coltivazione ed il basso, quasi nullo, costo di produzione per le popolazioni meno abbienti sia in Italia che nei paesi del centro-nord Europa, specialmente durante le stagioni più fredde.
Il periodo di semina, infatti, inizia con l'estate e la raccolta arriva fino all'inverno, ciò consente di fare una lunga scorta. Queste sono indicazioni generali, suscettibili dei cambiamenti climatici in base alle diverse zone.
Poiché il periodo compreso dalla semina al raccolto varia dai 50 agli 80 giorni, si può sempre scegliere uno scaglionamento per disporre sempre dell'ortaggio. Addirittura, laddove le temperature lo consentano, si può cominciare a seminare anche da febbraio fino a maggio in modo che la raccolta avvenga da aprile a luglio.
Non è consigliato seminare in semenzaio, ma direttamente a terra, in file comprese tra i cm 20/30 senza eccedere con il numero di semi, ad una profondità variabile a seconda della qualità del terreno. Dove il suolo è più morbido si può arrivare a circa mezzo centimetro, dove lo è meno si può rimanere ancora più in superificie. Si potranno diradare le piantine quando queste avranno raggiunto un'altezza di cm 5/10 ed avranno un minimo di 3/4 foglie.
Nell'orto, perchè le piante siano più vigorose, non ce ne dovrebbero essere più di 20/30 in un metro quadro, lasciando tra una e l'altra cm 20/25, quindi è preferibile sacrificare quelle che sembrano meno resistenti preferendo quelle già più grandi. Quando la radice comincerà ad affiorare dalla terra, quello sarà il momento della raccolta.
Per ciò che riguarda la rotazione delle colture, non ci sono delle preclusioni, ma è consigliabile piantarle dove prima erano state coltivate le patate perchè ciò sembra renderle più gustose ed anche più tenere.
Si accompagna bene anche agli spinaci, le bietole ed i piselli.