Finocchio - Foeniculum vulgare
Finocchio - Descrizione
Il foeniculum vulgare, meglio conosciuto con il nome di finocchio, è una pianta erbacea della famiglia delle Apiaceae. Può essere di tipo selvatico o coltivato. Il primo è una pianta spontanea perenne con un fusto ramificato e può raggiungere un’altezza di due metri, in estate produce dei fiorellini gialli ai quali si sostituiscono i frutti. È possibile utilizzare alcune parti del finocchio selvatico come germogli, foglie, fiori e frutti.
Il finocchio coltivato, invece, è un ortaggio che presenta delle guaine fogliari molto grandi e carnose che si sovrappongono fra loro fino a creare un grumolo alla base. Per poter consumare il finocchio occorre che questo abbia raggiunto la giusta maturazione ma prima che il germoglio cominci ad allungarsi.
Finocchio - Foeniculum vulgare
Particolarità del finocchio
Il finocchio, che trova origine nell’antichità, ha molteplici proprietà digestive e depurative, grazie alla presenza all’interno di oli essenziali che stimolano la produzione di succhi gastrici. Vengono usati anche per eliminare gonfiori addominali. Le fibre che possiede regolano il ciclo intestinale e liberano il colon da tossine. Il finocchio ha alcune vitamine, come la C, che gli permettono di svolgere anche una funzione antiossidante ed è utilizzato per il trattamento di alcuni disturbi respiratori.
Aumenta il senso di sazietà, per cui ne è molto indicata l’assunzione in caso di diete. Può essere utilizzato anche sotto forma di tisana e i semi, se masticati dopo i pasti, permettono di eliminare il problema della flatulenza.
Nell’antichità era possibile, dopo aver tritato e schiacciato il grumolo nel modo opportuno, utilizzare il composto come dentifricio. Sono state studiate anche le proprietà galattogene del finocchio che, assunto dalle neo – mamme, aiuta la formazione del latte. Il finocchio coltivato ha molteplici varietà: bianco perfezione, bianco dolce di Firenze, gigante di Napoli, grosso di Sicilia, finocchio di Fracchia e finocchio di Parma.
Il finocchio selvatico viene denominato anche finocchietto o finocchina.
Miglior esposizione per il finocchio
Il finocchio è una pianta di origine meridionale, per cui si trova meglio in ambienti caldi perché, durante il ciclo vegetativo, necessita di temperature non troppo rigide. Essendo una pianta che predilige un clima mite, la sua esposizione ottimale deve prevedere una collocazione che la protegga da forti venti o intemperie.
A seconda del tipo di raccolto che si vuole ottenere si può scegliere un’esposizione in pieno sole, per un buon raccolto di semi o a mezz’ombra per la consumazione delle foglie. Anche il finocchio selvatico predilige un’esposizione al riparo da venti forti perché i fusti potrebbero spezzarsi.
Substrato finocchio
La pianta di finocchio preferisce un terreno morbido e ricco di sostanza organica e mineraria. Non compattare troppo il terreno per evitare che il grumolo si sviluppi fuori della terra. Il terreno va preparato alcuni mesi prima di interrare il seme e prevede la vangatura fino a una profondità di 40 centimetri.
Il grumolo si raccoglie durante l’inverno, in attesa della raccolta, per difendere la pianta dal freddo, è bene coprirla con uno strato di tessuto non tessuto sopra il terreno.
Concimazione finocchio
Prima della semina va concimato il terreno con del letame maturo o con concimi di potassio e fosforo. Quando la piantina ha radicato potrà essere somministrato un po’ di azoto senza eccedere nei dosaggi perché il finocchio accumula molto facilmente i nitrati. È bene aspettare un minimo di venti giorni tra una somministrazione di nitrato e un’altra. Dopo il trapianto è consigliabile utilizzare concimi organici ed organo – minerali.
Irrigazione finocchio
Il finocchio è una pianta che necessita di acqua che, nel terreno, non deve mai mancare, soprattutto nella fase vegetativa e di crescita. Va irrigato costantemente, aumentando la quantità di acqua dei mesi più caldi che vanno dalla primavera all’autunno. È bene utilizzare un impianto di irrigazione a pioggia o facendo scorrere l’acqua lungo i solchi se le piantine sono state trapiantate su prode rialzate. I ristagni d’acqua sono nocivi alla pianta del finocchio che potrebbe far marcire il grumolo.
Non amando temperature troppo basse si consiglia, durante il periodo invernale, di sotterrare bene la pianta, questo favorirà anche l’imbianchimento del grumolo. Per proteggere la pianta dal freddo pacciamare il terreno con paglia, fasci o foglie. In caso di freddo eccessivo, l’irrigazione va sospesa.
Malattie finocchio
Il finocchio è una pianta robusta e resistente, tuttavia alcune malattie possono insediarla. Tra le malattie più comuni c’è la peronospora che colpisce la parte aerea della pianta facendo comparire sui gambi delle striature nere. La xanthomonas può invece far marcire l’intera pianta, questo si può risolvere con trattamenti a base di rame da effettuare almeno tre settimane prima del raccolto e asportando le parti colpite della piantina per evitare ulteriori infezioni. La sclerotinia, è una malattia fungina che può far marcire il finocchio che va rimosso immediatamente. Oltre ai batteri, alcuni animali possono insediare i finocchi, come la farfalla macaone e gli afidi.
Propagazione del finocchio
Per riprodurre le piantine di finocchio, la tecnica più utilizzata è quella della riproduzione delle piantine da seme. La semina deve avvenire nei periodi primaverili. È possibile una propagazione anche tramite trapianti con piantine interrate in vivaio nei periodi invernali.
Il seme deve essere interrato a distanza di quaranta, cinquanta centimetri l’uno dall’altro per permettere al grumolo di maturare liberamente. Si consiglia di non ricoltivare il finocchio nelle stesse aiuole, aspettare almeno un paio di anni.