Tecomaria CAPENSIS
Legenda Icone
Fogliame Persistente | |
Fogliame Caduco | |
Fogliame Semi persistente | |
Esposizione soleggiata | |
Esposizione a mezz'ombra | |
Esposizione in ombra | |
Adatto ai climi miti | |
Sensibile al freddo | |
Pianta poco diffusa | |
Varietà brevettata |
Descrizione:
Tecomaria Capensis è una pianta rampicante mediterranea, dai vigorosi fusti sarmentosi, eccellenti per decorare muretti, pergole e palizzate; con fogliame composto, frastagliato, persistente e verde brillante.
A crescita rapida, la sua altezza va dai 3 ai 6 m.
La pianta presenta un'abbondante fioritura a piccole trombe rosso arancio luminoso, da Agosto a Ottobre.
Tecomaria Capensis è adatta a tutti i terreni e preferisce la posizione soleggiata. Resiste a -2°/-4°C.
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Coltivazione della Tecomaria Capensis
La Tecomaria Capensis necessita di posizioni luminose e soleggiate per molte ore al giorno. Non tollera le basse temperature e i venti gelidi.
Tecomaria Capensis: tipo di terreno e rinvaso
Non ha esigenze particolari; cresce bene in qualsiasi tipo di terreno sciolto, ricco di sostanza organica, ben drenato ma non calcareo. La pianta allevata in vaso richiede di essere rinvasata annualmente in un contenitore più grande del precedente, utilizzando terriccio fresco e ricco di sostanza organica misto a materiale drenante come ad esempio perlite o argilla espansa.
Quando innaffiare la Tecomaria Capensis?
La Tecomaria è una pianta che si accontenta dell’acqua piovana ma durante i periodi di prolungata siccità e in estate è consigliabile innaffiarla regolarmente ed abbondantemente; soprattutto se è ancora giovane o messa a dimora da poco tempo.
Concimazione - Tecomaria Capensis
Per favorire la fioritura e l’emissione di nuovi getti bisogna somministrare periodicamente, alla base del cespuglio, del concime granulare a lenta cessione per piante da fiore.
Potatura Tecomaria Capensis
La potatura va fatta durante il periodo di riposo vegetativo della pianta, preferibilmente a febbraio. Si accorciano i rami più lunghi e si recidono alla base quelli secchi o danneggiati dal freddo; si rimuovono i frutti, che produce in abbondanza, per stimolare la fioritura.
Propagazione della Tecomaria Capensis
La pianta si propaga per seme, per talea e per propaggine.
Moltiplicazione per seme
La propagazione per seme richiede molto tempo perchè la pianta produca fiore. La semina si effettua nel mese di marzo distribuendo i semi in un substrato specifico, ricco e soffice. Il semenzaio va sistemato in un luogo in cui la temperatura minima non sia inferiore ai 10-13°C. Dopo la germinazione, si lasciano irrobustire le nuove piantine e quando le dimensioni lo consentono potranno essere invasate singolarmente in piccoli vasi per poi trapiantarle in contenitori più grandi, fino alla messa a dimora nella primavera successiva.
Moltiplicazione per talea
In autunno, dopo la fioritura, si prelevano talee lunghe 10 -15 cm e si mettono a radicare in un miscuglio di sabbia e torba in parti uguali. Per favorire l'attecchimento è possibile tilizzare l'ormone radicante. A radicazione avvenuta le nuove piante vanno trasferite in vasi singoli ed allevate in essi,in un luogo riparato, per almeno due anni.
Moltiplicazione per propaggine
Questo tipo di propagazione agamica si pratica in autunno interrando nel terreno, a pochi centimetri di profondità, un ramo lungo e flessibile della pianta. Dopo circa un anno la porzione di ramo interrata può essere separata dalla pianta madre e trasferita con il suo apparato radicale a dimora definitiva. Anche in questo caso, la tecomaria, come quella ottenuta per talea porterà fin da subito i fiori.
Parassiti e malattie della Tecomaria Capensis
La Tecomaria viene attaccata dagli afidi che generalmente si annidano sui rami più teneri, alla base delle ascelle fogliari e soprattutto sui boccioli floreali. Tra le malattie fungine teme l’oidio o mal bianco se il clima è troppo umido o piovoso.
Cure e trattamenti
Per prevenire l’infestazione da parte degli afidi è consigliato trattare la pianta con antiaficidi naturali o biologici come l'estratto all’ortica o quello preparato con il piretro. Per prevenire l’insorgenza del mal bianco basta spruzzare sulla pianta dell'estratto di equiseto anch'esso biologico e non invasivo.
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