Pinus HALEPENSIS (Pino d'Aleppo)
Legenda Icone
Fogliame Persistente | |
Fogliame Caduco | |
Fogliame Semi persistente | |
Esposizione soleggiata | |
Esposizione a mezz'ombra | |
Esposizione in ombra | |
Adatto ai climi miti | |
Sensibile al freddo | |
Pianta poco diffusa | |
Varietà brevettata |
Nome Volgare: Pino d'Aleppo
Descrizione:
Pinus Halepensis (Pino d'Aleppo) possiede una forma conica larga, aghi disposti per 2 e corteccia grigia.
Come la maggior parte dei pini, si spoglia alla base con l'età, allora la sua cima forma un'ombrello.
Raggiunge un'altezza che va dai 15 a 20 m. (da 3 a 4 m. a 10 anni).
Ha una buona crescita al caldo e al vento; resiste al calcare e ai terreni asciutti. Resiste a -12°/-15°C.
Principali Varietà:
Coltivazione Pinus halepensis
Il Pinus halepensis preferisce le posizioni soleggiate, ma, essendo una varietà rustica e resistente, cresce senza problemi a mezz'ombra. Questa specie di pino è originaria di luoghi caldi, non tollera molto bene gli inverni rigidi, preferendo inverni miti; gli esemplari giovani sono abbastanza delicati e vanno riparati in inverno e annaffiati almeno ogni 2-3 settimane in estate.
Tipo di terreno del Pinus halepensis
Il Pinus halepensis preferisce terreni ricchi, sciolti e ben drenati. Questa pianta però solitamente cresce in luoghi aridi, con terreni rocciosi e molto poveri, dove sopravvive e cresce abbastanza bene, data la sua rusticità e la grande adattabilità a terreni poco favorevoli. Bisogna controllare che il terreno in cui si pongono a dimora questi esemplari consenta un buon drenaggio, perché la formazione di ristagni idrici potrebbe provocare marciumi radicali pericolosi per la salute della pianta.
Propagazione Pinus halepensis
La propagazione del Pinus halepensis avviene per seme in primavera. Le piantine ottenute da questa semina si presentano molto delicate e vanno tenute in contenitore per alcuni anni prima di essere poste a dimora; soprattutto nei primi mesi di vita sono da evitare i trapianti poichè le radici sono molto fragili in questo stadio di sviluppo della pianta. Lasciare che i nuovi esemplari acquisiscano forza prima di procedere con il loro trapianto in piena terra; in questo modo la messa a dimora avverrà quando la pianta ha già sufficiente forza per sopportare lo spostamento.