Chamaecyparis (Falso cipresso)
Famiglia: Cupressaceae
Nome Volgare: Falso cipresso
Chamaecyparis LAWSONIANA 'ELLWOODII'
Chamaecyparis LAWSONIANA 'ELLWOOD'S GOLD'
Chamaecyparis LAWSONIANA 'ELLWOOD'S PILLAR® 'Flolar'
Chamaecyparis LAWSONIANA 'MINIMA AUREA'
Chamaecyparis LAWSONIANA 'MINIMA GLAUCA'
Chamaecyparis LAWSONIANA 'NIDIFORMIS'
Chamaecyparis LAWSONIANA 'THARANDTENSIS CAESIA'
Chamaecyparis OBTUSA 'GRACIOSA'
Chamaecyparis OBTUSA 'NANA AUREA'
Chamaecyparis OBTUSA 'NANA GRACILIS'
Chamaecyparis PISIFERA 'BOULEVARD'
Chamaecyparis PISIFERA 'FILIFERA'
Chamaecyparis PISIFERA 'FILIFERA AUREA'
Chamaecyparis PISIFERA 'NANA'
Chamaecyparis PISIFERA 'SUNGOLD'
Chamaecyparis THYOIDES 'RED STAR'
Descrizione dei Chamaecyparis
I Chamaecyparis, o falsi cipressi, appartengono alla famiglia delle Cupressaceae. Sono alberi con una chioma slanciata, dalla forma conica; il fogliame è denso e ben distribuito. Si tratta di alberi che possono raggiungere e superare i 60 metri di altezza nella loro zona d’origine (le coste orientali dell'Asia e le coste occidentali e orientali dell’America settentrionale); nell’Europa mediterranea raggiungono in media tra i 15-30 metri di altezza.
Il tronco, che negli esemplari più anziani e in alcune varietà può biforcarsi, è in genere diritto; presenta, fin dalla base, una forte ramificazione, con rami piatti, tendenti verso il basso. La corteccia presenta una colorazione tra il bruno e il fulvo ed è liscia negli alberi più giovani. Con l’invecchiamento, questi alberi, presentano una scorza più scura, rugosa e tendente alla sfaldatura in strisce o placche. Il legno è profumato.
Le foglie sono persistenti, piccole, di forma triangolare e squamiforme. Molto dense e appiatti sui rami, si tratta di foglie embricate, disposte a coppie opposte due a due. Il loro colore è di un verde profondo, con diramazioni tra il grigio e l’azzurro nella zona medio - inferiore.
I Chamaecyparis sono una specie monoica, che si riproduce in maniera unisessuale. Le strutture riproduttive negli esemplari maschili sono coni ovaloidi, rossicci, lunghe circa 3 millimetri, e si trovano sulla punta dei rametti. Le strutture riproduttive femminili sono coni dalla forma tonda, composti da 8 squame. Una volta che la maturazione ha avuto luogo, diventano galubli sferici di un diametro di circa 8-10 millimetri, dal colore prima verde e poi marrone.
Specie e Varietà di Chamaecyparis
Sono sei, tutte sempreverdi, le specie note di Chamaecyparis: C. lawsoniana, C. formosensis, C. pisifera, C. taiwanensis, C. obtusa, C. thyoides.
Si tratta di piante molto rinomate per i loro usi ornamentali (in particolare, quattro specie: C. lawsoniana, C. pisifera, C. obtusa, C. thyoides). Ne esistono diverse decine di varianti, fra cui alberi nani, alberi dalle foglie gialle, blu, o argentee, e alberi che presentano una limitata estensione nel fogliame.
La fioritura dei Chamaecyparis
I Chamaecyparis, come spesso per le Cupressacaeae, esperiscono il periodo di pollinazione (e quindi, di fioritura) nelle settimane tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera.
L’esposizione
I Chamaecyparis sono piante che proliferano in luoghi soleggiati, che offrano però ombra durante le ore del giorno di caldo più intenso. Le zone esposte a troppo vento sono sfavorevoli alla loro crescita. Un caso a parte sono le varietà dorate di questa specie (C. Plumosa aurea nana e C. pisifera Aurea) per cui è consigliabile un’esposizione completa al sole, di modo che la colorazione a pigmenti gialli ne venga incoraggiata.
La cura dei Chamaecyparis
Si tratta di una pianta rustica, facile da mantenere e priva di indicazioni particolari per la sua cura.
Terreno: i Chamaecyparis prosperano in terreni ben drenati, profondi e sciolti; la presenza di materia organica e di una leggera acidità, e l’assenza di calcare, crea il substrato perfetto.
Clima: Si tratta di piante che non soffrono particolarmente né il caldo, né il freddo; possono sopravvivere a temperature anche inferiori agli 0 gradi. Il clima perfetto è fresco e umido, non troppo ventoso.
Irrigazione: Non sono piante che necessitano di irrigazione continua; in genere le piogge forniscono loro sufficiente acqua e minerali. Si tratta però di piante sensibili alle lunghe siccità: se, quindi, le precipitazioni non si rivelano sufficienti, è necessario procedere all’annaffiatura artificiale.
Concimazione: la concimazione deve essere compiuta nei mesi primaverili e in quelli autunnali. Bisogna interrare del concime organico (cronunghia, farina d’ossa) ai piedi della pianta per favorirne la crescita. Occasionalmente, si può integrare la concimazione con concime adatto a piante acidofile, a base di azoto, che favorisce la coloritura delle foglie.
Potatura: i Chamaecyparis richiedono solo occasionalmente interventi di potatura e di conciliazione. Data la densa vegetazione, può rendersi necessario potarle per ridurne l’estensione. Nelle piante giovani, è possibile intervenire con la potatura per conferire loro la forma desiderata, tagliando i rami in eccesso durante i mesi primaverili. La potatura è sconsigliata (se non per i rami morti) nelle piante adulte, dove è difficile che rigettino dai rami o dal fusto.
Se il fusto si biforca all’apice, come nelle varietà di C. pisifera C. lawsoniana, è necessario eliminare, in Marzo, uno dei rami, in modo da assicurare la stabilità dell’albero in futuro.
Malattie: i Chamaecyparis sono piante resistenti agli attacchi dei parassiti, sia vegetali che animali. Questi alberi possono, però, divenire vittime di funghi che portano al marciume radicale. La malattia può essere prevenuta piantando l’albero in terreni con buon drenaggio, a limitata umidità. I Chamaecyparis possono soffrire se il calcio nel terreno è presente in quantità eccesive, sviluppando la clorosi ferrica. Un eccesso di concime azotato espone gli alberi agli afidi.
Trapianto: se l’inverno non è troppo freddo, i mesi di ottobre e novembre sono quelli più adatti al trapianto. In caso contrario, si può agire all’inizio della primavera, il che permette alle piante di radicarsi e svilupparsi prima dei mesi invernali.
La propagazione dei Chamaecyparis
La propagazione avviene, nei mesi primaverili, per seme; in alternativa, può essere effettuata per talea semilegnosa. La messa a dimora di questi alberi può essere eseguita attorno ai due anni di età della pianta.