Hydrangea (Ortensia)
Famiglia: Saxifragaceae
Nome Volgare: Ortensia
Hydrangea o Ortensia è una varietà molto importante, decorativa per i suoi fiori fertili e/o sterili, dai colori più svariati, raggruppa due categorie principali di piante, tutte a foglia caduca.
Scopri le schede delle due principali tipologie di ortensie: le Hydrangee (Ortensie) dette arbustive e le Hydrangee dette ortensie da giardino:
Vuoi sapere tutto sulla cura, la potatura e la coltivazione delle Ortensie?
Leggi l'approfondimento "IL COLORATO MONDO DELLE ORTENSIE", scritto dalla nostra esperta Kety Cialdi del Vivaio Pollici Rosa.
UN PICCOLO PERCORSO ATTRAVERSO QUESTE SORPRENDENTI SPECIE: LE HYDRANGEE DETTE ORTENSIE
Un po’ di storia
La parola "ortensia" evoca a tutti l’immagine di grandi fiori colorati, rossi, rosa, azzurri, bianchi che da secoli troneggiano in moltissimi giardini ai margini delle strade o delle piazze; in realtà se ci avviciniamo al loro mondo, rimaniamo stupit dal numero e dalla grande quantità di sfaccettature che le caratterizza, per morfologia, provenienza, esigenze di coltivazione Facendo un piccolo percorso attraverso queste sorprendenti e favolose piante ci renderemo conto di quanti spunti possiamo prendere per allargare la nostra conoscenza.
Le ortensie sono piante molto antiche di cui sono state trovate anche tracce fossili e che catturano il nostro interesse ormai dal 18° secolo quando alcuni esemplari presero per la prima volta questo nome in onore della principessa Hortense de Nassau ma ci sono voluti due secoli perchè giungessero in Europa tutte le specie ad oggi conosciute e coltivate, ad opera di botanici, ricercatori e viaggiatori. Al genere Hydrangea appartengono numerose specie: Arborescens, Aspera, Decumaria, Heteromalla, Involucrata, Macrophylla, Paniculata, Petiolaris, Quercifolia, Scandens, Seemanii, Serrata, Serratifolia; a queste si aggiungono le hydrangeaceae quali Schizophragma, Dichroa... Prevalentemente sono di origine asiatica, per lo più giapponese ma anche cinese e birmana; altre hanno origine americana.
I fiori dell' ortensia
Le infiorescenze dell'ortensia sono corimbi, ossia un insieme di piccoli fiori che, pur inserendosi in punti diversi di una stessa base, formano tra di loro una superficie unica; possono avere forma sferica (mophead), piatta (teller) o allungata (i panicoli di quercifolia e paniculata); a seconda delle specie e delle varietà di ortensia cambia la proporzione tra fiori fertili, piccoli e poco vistosi, e fiori sterili, composti da grandi e colorati sepali che hanno il compito di attirare gli insetti impollinatori; le infiorescenze teller hanno una minor durata perchè avendo soprattutto fiori fertili, questi una volta impollinati vanno incontro al processo di maturazione dei semi. Eccezion fatta per le infiorescenze bianche, tutte le altre risentono dell’acidità del terreno, più basso è il ph più il colore virerà al blu. Tenuto conto che per la stragrande maggioranza delle varietà di ortensia il colore naturale è il ros,a dovremo intervenire se vogliamo far si che la nostra pianta fiorisca di blu.
Le specie di ortensia
HYDRANGEA ARBORESCENS: questo gruppo di hydrangee (ortensie), originarie dell’America furono le prime ad essere importate in Europa alla metà del 18° secolo. Le ortensie arborescens sono piante rustiche che sviluppano da 1,5 a 3 metri; hanno foglie dal margine seghettato e fioriture generose che vanno da giugno fino all’autunno. I fiori sono sferici, bianchi nella maggior parte dei casi: Annabelle, Grandiflora, Incrediball, Hayes Starbust ma da qualche anno è stata introdotta anche la Invincibelle con deliziosi fiori rosa; oppure lacecap come Hill of Snow e Radiata. L' ortensia arborescens tollera esposizioni soleggiate e si adatta anche a zone dove l’aria è salmastra; non ha particolari esigenze di terreno e la potatura si effettua a fine inverno, inizio primavera. Fiorendo sui rami dell’anno difficilmente subisce danni dalle gelate tardive.
HYDRANGEA ASPERA: eccezion fatta per le varietà Strigosa e Longipes che hanno foglie glabre, strette ed allungate, tutte le altre varietà di orensia: aspera, Villosa, Mauvette, Kawakami sono caratterizzate da grandi foglie setolose e vellutate al tatto, in alcuni casi come nella A. macrophylla e nella A. Sargentiana grandi fino ai 30 cm. Raggiungono dimensioni notevoli e tutte producono infiorescenze piatte, blu al centro e bianco rosato intorno.
HYDRANGEA HETEROMALLA: particolarmente resistente al freddo l’ ortensia heteromalla ha foglie vellutate che virano al rosso bruno, infiorescenze teller bianco crema particolarmente grandi nella varietà Snopw cap e la corteccia che tende a sfogliarsi; raggiunge anche i 7 metri di altezza.
HYDRANGEA INVOLUCRATA: le dimensioni contenute di quest'ortensia la rendono adatta anche a giardini di piccole dimensioni ed alla coltivazione in vaso; piuttosto resistente al freddo dato che vive fino a 1500 metri di altitudine, deve il suo nome all’involucro che racchiude il fiore; la fioritura è tardiva, da agosto in poi, e molto duratura.
HYDRANGEA PETIOLARIS: bellissima ortensia rampicante con fogliame lucido ed infiorescenze teller color bianco crema, è resistente al freddo ed estremamente adattabile: non ha esigenza di terreno particolari e sopporta anche l’ombra totale. Bellissima anche la variante Miranda con la foglia variegata.
HYDRANGEA SCANDENS: spesso considerata sinonimo di petiolaris, si tratta di una specie di ortensia originaria del Giappone, dalle dimensioni piuttosto contenute; ama esposizioni ombreggiate ed è una pianta poco diffusa.
HYDRANGEA SCHIZOPHRAGMA: dopo la petiolaris sicuramente l’hydrangea rampicante più conosciuta; il fogliame meno lucido, la forma della foglia più arrotondata, i fiori con i sepali dalla forma a plettro la rendono una pianta estremamente elegante. I sepali possono essere bianchi (Schizophragma hydrangeoides), avorio (var. Moonlight), rosa intenso (var. Roseum).
HYDRANGEA DECUMARIA: altro bel rampicante dal fogliame lucido e l’infiorescenza bianca, quest'ortensia, può raggiungere dimensioni notevoli nonostante l’aspetto delicato dei suoi rami.
HYDRANGEA SEEMANNI: l’hydrangea dalla foglia di lauro: si tratta di un rampicante molto particolare per la forma delle foglie, lucide, consistenti, foltissime; l’infiorescenza è bianca; questa ortensia non tollera le basse temperature, infatti è opportuno collocarla in posizioni riparate.
HYDRANGEA SERRATIFOLIA: proveniente da Cile ed Argentina, questa ortensia ha fogliame lucido ed infiorescenze bianche, leggere.
HYDRANGEA DICHROA: originaria della Birmania, è una pianta robusta che supera i due metri di altezza; nei suoi luoghi d’origine ha una fioritura pressochè continua, blu o rosa a seconda del ph, tanti piccoli fiorellini che si aprono a stella. L'ortensia, in posizione riparata sopporta anche le basse temperature.
HYDRANGEA SERRATA: questa specie di ortensia comprende numerose varietà tutte caratterizzate da uno sviluppo abbastanza contenuto, infatti non superano i 150 cm di altezza. Hanno una fioritura duratura che si protrae per tutta l’estate ed in autunno il fogliame assume apprezzabili sfumature brune. Esistono alcune varietà coll’infiorescenza a palla come la Warabe, la Temari e la più nota Preziosa ma le dimensioni dei fiori sono ridotte; nelle varietà ad infiorescenza teller, i sepali assumono colorazioni diverse a seconda del ph, andando dal rosa tenue fino all’azzurro intenso passando per numerose scalature di violetto.
HYDRANGEA QUERCIFOLIA: appartengono a questa specie di ortensia, originaria degli Stati Uniti, numerose varietà; la forma delle loro foglie ricorda quella della foglia di quercia, sono tutte simili ma a ben osservarle ognuna ha caratteristiche diverse. Raggiungono uno sviluppo medio intorno ai 2 metri e tutte formano lunghi panicoli bianchi, che fioriscono gradualmente partendo dalla base. Ci sono panicoli più semplici come nella varietà Alice o a fioritura piena come la Q. Harmony; dopo una lunga fioritura, la quercifolia ci regala in autunno un bel fogliame rosso ed anche in inverno riesce a stupire rivelando il caldo color arancio del suo legno. Questa specie di ortensia tollera esposizioni soleggiate, non teme il freddo e le gelate tardive ed il suo fabbisogno idrico è modesto; non deve essere potata in inverno perchè i panicoli nascono sulla vegetazione dell’anno precedente, quindi eventuali potature ”correttive” devono essere effettuate subito dopo la fioritura.
HYDRANGEA PANICULATA: di origine asiatica, la paniculata è un’ortensia estremamente rustica, che ben si adatta ad esposizioni soleggiate ma anche a climi rigidi; in condizioni ottimali può raggiungere dimensioni notevoli, oltre i 4 metri. Ci sono varietà di ortensia paniculata come la Unique o la Kiushu dal portamento più vigoroso, altre con rami meno rigidi come la Grandiflora o la Bombshell. L'ortensia paniculata entra in vegetazione tardi e questo la protegge da eventuali gelate tardive; fiorendo sulla vegetazione dell’anno ci consente di potarla anche in tardo inverno, quando possiamo cogliere l’occasione per dare una sfoltita alla base. Esistono varietà con infiorescenze rosa ma anche quelle bianche, protraendosi fino all’autunno vanno ad assumere una calda tonalità rosata. L' ortensia paniculata non risente del ph del terreno.
HYDRANGEA MACROPHYLLA: ed eccoci alle più note ortensie da giardino, le più amate, le più diffuse e sicuramente le più colorate. Ci troviamo davanti ad un numero incredibile di varietà spesso raccolte in “serie” : quelle col nome di città (Paris, Berlin, Vienna...) o di uccellini ed insetti in tedesco (Kardinal, Rotschwanz, Libelle...) e accanto alle ortensie antiche si stanno affiancando negli ultimi anni le cosiddette ortensie moderne, vere e proprie collezioni nate per rispondere sempre meglio alle richieste del mercato: fiori doppi come nella splendida serie delle “You and Me” o le recentissime Magical i cui fiori, adatti all’utilizzo come reciso, sono estremamente duraturi... La macrophylla ha foglie lucide, ampie, di un bel verde brillante dal margine liscio o seghettato. Esiste un gruppo di ortensie a foglia variegata: di bianco, bianco e giallo, solo di giallo, tutte a fioritura bianca teller. Straordinaria da questo punto di vista la Hatsu Shime variegata, con il fogliame lucido “spruzzato” di bianco, i fiori bianchi col cuore blu.
Sono incredibili le grosse infiorescenze dell’Otaksa, soffici e compatte al contempo, affondarci le dita è un’emozione; e che dire dell’Ayesha con i petali concavi, tante piccole deliziose ampolle che al mattino brillano per la rugiada e via e via attraverso i sepali lisci della Libelle o frastagliati della Intermezzo, i rosa accesi della Amy Pasquier o quelli pallidi della Albrechtsburgh fino alle accattivanti “gambo nero” le più note Nigra, Lyna e Zorro affiancate dalle recenti Choco Chic e Zebra. La caratteristica di queste ortensie è che il legno giovane, la vegetazione dell’anno è di un caldo color cioccolato fondente che crea un netto contrasto con il rosa, il blu e il bianco. Insomma non si ha che l’imbarazzo della scelta e, dato che ci troviamo davanti a piante con una rusticità medio alta, per poterne godere appieno la bellezza dobbiamo seguire poche semplici regole.
Coltivazione dell'ortensia
Le Hydrangee dette ortensie possono essere coltivate in piena terra come in vaso, almeno fino a che le dimensioni raggiunte ci consentono spostamento e rinvaso.
La coltivazione in contenitore può essere vantaggiosa per le specie e varietà di ortensie che necessitano riparo in inverno temendo le basse temperature.
D’altro canto la coltivazione dell'ortensia in piena terra, a meno che la pianta non sia stata appena messa a dimora, si rivela meno impegnativa soprattutto dal punto di vista dell’esigenza idrica. In entrambe le situazioni per il benessere delle hydrangee (ortensie), le innaffiature devono essere generose, ma si deve far attenzione ai ristagni idrici che rovinano le radici; usiamo un terriccio sciolto sia per la coltivazione in vaso che per ovviare un terreno troppo compatto o argilloso in giardino.
Concimazione
La concimazione dell'ortensia deve avvenire a fine inverno, in modo che la pianta durante la vegetazione e la fioritura trovi un terreno fertile ed arricchito. I fertilizzanti chimici tendono ad abbassare il ph del terreno per cui il colore rosa potrebbe assumere una leggera sfumatura malva; se si vuole ottenere un bel blu da febbraio a fine marzo è opportuno usare solfato di alluminio a distanza di 20 gg circa per 3 volte così che la pianta nel periodo vegetativo tragga dal terreno la sostanza che le permetterà all'ortensia di fiorire di blu. Al contrario se ci troviamo davanti ad una Red Baron, una Zefiro o una Merveille Sanguineè e vogliamo ottenere infiorescenze rosse, addizioniamo il terreno della nostra macrophylla con carbonato di calcio, il ph si rialzerà ed il colore sarà più intenso. Il trattamento per il colore e la concimazione delle ortensie devono essere ripetuti ogni anno perchè le frequenti ed abbondanti innaffiature dilavano il terreno impoverendolo. Ovviamente se la nostra macrophylla è bianca, il ph non sarà rilevante.
Potare l'ortensia
La potatura è forse l’aspetto più delicato nell’argomento ortensie dato che se eseguita correttamente favorirà una maggior fioritura. Le macrophylla fioriscono sul legno dell’anno precedente, quindi sarà opportuno potarle prima dell’autunno così che possano emettere nuovi getti indurendoli a sufficienza perchè le prime gelate non li trovino troppo teneri: accorciamo i rami di qualche nodo, avendo cura di non scendere mai nella parte legnosa a meno che in caso di piante vecchie non si renda opportuno. Non tutti gli anni ovviamente, procedere a rimuovere alcuni rami centrali, in modo da aerare l’interno della pianta; questo renderà la pianta meno passibile di attacchi da parte di muffe e funghi.
Avversità
Più una pianta di ortensia è sana e ben curata minori sono le probabilità che venga attaccata da parassiti e funghi; purtroppo in primavere come quest’ultima quando si hanno forti escursioni termiche è facile trovare sulle foglie macchie rotonde rossastre, si tratta di muffe che si sviluppano a causa dei picchi di calore, in questo caso è opportuno trattare la pianta con composti rameici che oltre ad avere un’azione “disinfettante” induriscono la pianta, rinforzando la vegetazione. Molto frequente la clorosi, l’ingiallimento delle foglie cui possiamo porre rimedio mettendo alla base delll' ortensia composti a base di ferro, avendo cura se la pianta è in vaso di usare un sottovaso se non vogliamo macchiare la superficie di appoggio. Rarissimi gli attacchi di parassiti che rendono necessario l’uso di antiparassitari, per aspersione o sistemici.
Curiosità sull'ortensia
Benchè nella medicina popolare indiana fossero utilizzate a scopo terapeutico alcune parti della pianta, tutte le hydrangee (ortensie) sono da considerarsi tossiche ad eccezione delle Amacha, conosciute come le ortensie da thè. Limitiamoci quindi a farne un utilizzo ornamentale e continuiamo a goderne la bellezza essiccandone le infiorescenze; appese in luogo quasi buio e molto aerato i fiori si essiccheranno mantenendo la forma e la delicata nuance verdastra dei fiori a fine maturazione. Spruzziamo i fiori dell'ortensia con la nostra fragranza preferita e una volta asciugata fissiamo i nostri capolavori con della lacca per capelli: si manterranno a lungo e tratterranno meno la polvere, facendoci compagnia per tutto l’inverno.
Hai ancora dubbi su come coltivare l'ortensia o hai bisogno di altre informazioni e consigli su questa pianta?
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