La raccolta degli ortaggi
Introduzione
La raccolta costituisce il momento finale del ciclo di produzione degli ortaggi, rappresentando al tempo stesso anche l’operazione colturale più:
- Costosa: richiede un elevato impiego di manodopera;
- Faticosa: per alcune specie ortive, avviene in condizioni operative non sempre favorevoli per il personale.
Infatti in orticoltura, attualmente, il costo del lavoro per la raccolta raggiunge o supera quasi sempre almeno il 50% del costo di produzione totale, tenendo conto che il 65% o più del fabbisogno di manodopera, è richiesto durante le fasi di raccolta degli ortaggi.
Come stabilire ed eseguire la raccolta degli ortaggi
Il momento migliore per raccogliere gli ortaggi lo si stabilisce in base all’esperienza, perché ogni specie sviluppa dei segni esteriori (morfologici e/o fisiologici) tali da farci capire quando è pronta per essere staccata dalla pianta.
Raccogliere gli ortaggi nel loro momento migliore è molto importante, perché questo parametro va ad incidere sulla qualità del prodotto finale ottenuto. Infatti:
- Se raccogliamo anticipatamente avremo un prodotto acerbo di qualità scadente;
- Se raccogliamo tardivamente avremo un prodotto:
- Marcescente (es. frutti e radici)
- Indurito (es. semi)
- Appassito (es. foglie e fiori)
Conoscendo quindi le modalità di crescita e sviluppo delle varie specie orticole e tenendo conto del momento di semina e/o trapianto delle stesse, è possibile avere solo un’idea teorica per procedere alla loro raccolta.
Il momento migliore per stabilire quando procedere alla raccolta, viene determinato riferendosi a degli indici di maturazione, che possono essere rappresentati da:
- Cambiamento di colore della buccia del frutto (es. pomodoro, peperone, melanzana, fragola ecc.).
- Sviluppo di aromi e/o profumi tipici (es. cocomero e melone).
- Giusto grado di consistenza del seme (es. piselli e fagiolini).
- Disseccamento completo della pianta in campo (es. ceci e fagioli da sgranare).
- Altri parametri (es. distacco del peduncolo del frutto, suono cupo di percussione del frutto, scricchiolio della polpa, ingiallimento delle strisce dei frutti, disseccamento dell’apice del peduncolo).
Per le specie da radice (es. carote, patate e cipolle), occorre osservare la pianta per stabilire il momento migliore per raccoglierla.
Per poter procedere alla raccolta degli ortaggi nel loro momento migliore, è necessario avere alcune accortezze:
- evitare i momenti troppo caldi della giornata nei mesi estivi, sia per non subire un’insolazione, sia per non far appassire precocemente la verdura sottoponendola a uno shock termico;
Gli ortaggi da frutto (es. zucca, peperone, melanzana, pomodoro) è preferibile raccoglierli al mattino.
Gli ortaggi da foglia (es. cicoria, radicchio, lattuga, bietola ecc.) è preferibile raccoglierli al tramonto, quando sono più ricchi di sostanze nutritive prodotte dalla fotosintesi clorofilliana.
Per evitare marciumi a carico del prodotto, se possibile, raccogliere gli ortaggi asciutti (es. prima di irrigare e/o comunque non in condizioni di elevata umidità). Saranno inoltre anche meno ricchi di terra.
Metodi di raccolta
Dal punto di vista operativo la raccolta degli ortaggi (in pieno campo o in serra), può essere:
- Manuale
- Meccanizzata o agevolata
- Meccanica
Raccolta manuale
Essendo scalare nel tempo, dà la possibilità agli ortaggi di rimanere sulla pianta per un certo periodo di tempo in modo da essere raccolti man mano che servono per il loro consumo e/o essere staccati in base alla loro stagionalità.
Per quanto riguarda questa modalità di raccolta, diffusa soprattutto a livello familiare, è necessario progettare accuratamente l’orto in modo da programmare le raccolte delle varie specie. A questo scopo, vengono impiegati degli opportuni calendari di raccolta degli ortaggi.
La resa produttiva di raccolta manuale degli ortaggi viene espressa in kg/h.
Raccolta meccanizzata o agevolata
Consiste nella raccolta manuale del prodotto, che successivamente verrà depositato sul nastro trasportatore e/o cassette di un opportuno mezzo meccanico di raccolta.
La raccolta meccanizzata, viene impiegata per specie orticole tipo carciofo e cavolfiore, dove vengono impiegate soluzioni semimeccaniche che prevedono l'impiego di sistemi di agevolazione della raccolta (es. carri raccolta dove deporre il prodotto provvisti di nastri trasportatori).
Raccolta meccanica
Per le specie ortive, la meccanizzazione delle operazioni colturali non ha ancora raggiunto quel livello di sviluppo che invece ha avuto nei confronti di altre specie vegetali (es. piante da frutto).
Nonostante questo, esistono ad oggi in orticoltura delle soluzioni meccaniche adatte alle varie operazioni colturali come:
- Semina
- Trapianto
- Difesa dai parassiti
La meccanizzazione delle operazioni di raccolta invece, continua ad avere ad oggi delle difficoltà d'impiego anche a causa dei problemi agronomici e economici che questa può comportare.
Infatti le varietà ortive per essere adatte alla raccolta meccanica, devono:
- Maturare contemporaneamente;
- Possedere un'elevata consistenza e durezza della buccia;
- Possedere un'elevata produttività e qualità;
- Essere raccolte in 1 solo passaggio con basse perdite e danni ridotti.
Nonostante queste difficoltà, la raccolta meccanica delle specie ortive è invece molto diffusa per specie il cui prodotto viene destinato soprattutto a livello industriale, come:
Limitata risulta invece la raccolta meccanica, per specie come:
Per essere raccolto meccanicamente un ortaggio, è indispensabile che la tecnica colturale (es. concimazione, irrigazione, densità colturale ecc.) influisca sulla crescita e maturazione della pianta in maniera tale che la macchina possa lavorare:
- Su file semplici
- Su file multiple
- A distanze determinate
- Con masse vegetali contenute
Nelle specie da radice (es. patata, cipolla, carota ecc.), è importante inoltre che al momento della raccolta meccanica la parte aerea della pianta sia ben disseccata.
Nelle specie da frutto (es. pomodoro, pisello, fagiolo ecc) invece, l’apporto eccessivo di concimi, soprattutto a base di azoto N, determina:
- Lussureggiamento della pianta.
- Produzione di qualità scadente.
- Frutti che maturano con difficoltà.
Queste condizioni incrementano le difficoltà di raccolta meccanica degli ortaggi e il loro spostamento negli appezzamenti.
Infine, affinché una macchina lavori nel migliore dei modi, è necessario che le condizioni operative siano idonee.
Per questo, è importante che:
- I terreni siano pianeggianti, ben drenati e sciolti.
- Siano agibili alle macchine.
- Gli appezzamenti devono essere regolari e di adeguata superficie per eliminare i tempi morti.
- L’estensione e la successione delle colture sia adeguata alle capacità lavorative della macchina.
- L’impiego di attrezzature complementari (es. cernita, lavaggio e conservazione) siano applicabili assieme alla raccolta.
Aspetti economici
L'impiego delle macchine per la raccolta degli ortaggi da destinare all'industria, non presenta soltanto degli aspetti tecnici ma anche economici, in quanto si tratta di impiegare macchine costose che richiedono del personale specializzato anche se in numero ridotto, con un accurato programma di lavoro al fine di impiegare adeguatamente il mezzo meccanico da utilizzare.
Per questo il costo d'impiego delle macchine di raccolta degli ortaggi, dipende da:
- Reperibilità del personale.
- Capacità di lavoro delle macchine.
- Perdite di produzione provocate dalla raccolta meccanica.
A questo scopo infatti occorre anche osservare che, il costo di produzione per la raccolta degli ortaggi diminuisce all'aumentare delle potenzialità produttive delle piantagioni e alle rese di prodotto ottenute, espresse in % di prodotto raccolto.
Un altro settore in cui la meccanizzazione della raccolta degli ortaggi ha dato una notevole svolta, riguarda il proprio abbinamento a quello dei settori riguardanti la:
- Toelettatura
- Calibrazione
- Cernita
- Selezione
- Confezionamento
Anche queste operazioni vengono eseguite o attraverso l'impiego di macchine adatte alle varie produzioni orticole (es. pomodoro, carota, cipolla, cavolfiore ecc.), oppure all'interno di grandi centri di raccolta (es. cooperative).
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Questo articolo è stato scritto da Fabio_DiGioia
Fabio Di Gioia è nato a Montelupo Fiorentino nel febbraio del 1980, da una famiglia caratterizzata da una lunga e radicata tradizione contadina. Esperto di recupero e valorizzazione delle varietà vegetali antiche.
Dal 2010 a oggi organizza corsi e seminari sulle buone pratiche di conservazione e coltivazione delle varietà antiche vegetali sia in ambito erbaceo e orticolo che arboreo e frutticolo.
Lo scopo principale del suo lavoro è quello principalmente di recuperare le varietà locali e poterle reinserire in un contesto agricolo e produttivo, verso tutti coloro come le aziende agricole credono sempre di più nelle potenzialità di questo settore.
Blog: fabio13280 - fabio13280.wordpress.com