Prezzemolo: guida per la coltivazione
La coltivazione del prezzemolo è da sempre un’attività estremamente cara a chi ama gli ottimi gusti in cucina. L’aroma di questa pianta si presta infatti molto bene a migliorare non di poco il sapore di una vastissima gamma di pietanze differenti.
Questa guida tenterà di capirne di più riguardo alle caratteristiche generali di questa pianta, fornendo tutte le informazioni sufficienti e necessarie per capire quale sia il terreno ed anche il clima perfetto per coltivarla, quali le necessità legate alla concimazione, all'irrigazione, alla moltiplicazione, alla potatura ed anche alle malattie che proprio il prezzemolo può alle volte, purtroppo, contrarre.
Ecco quindi tutte le informazioni analizzate con precisione una per una.
Le caratteristiche generali del prezzemolo
Tutte le piante di prezzemolo sono riconoscibili grazie al caratteristico stelo eretto ed erbaceo che di solito si allunga in una fascia compresa tra un minimo di 15 ed un massimo di 80 cm.
Le foglie sono sempre di un verde estremamente brillante e lucido, hanno una forma a triangolo con margini frastagliati che alle volte sono totalmente distesi, mentre altre si lasciano arricciare a seconda della loro varietà.
Una delle particolarità di questo tipo di pianta sta proprio nel fatto che quando essa cresce in modo spontaneo la sua vita è perenne mentre proprio quest’ultima si riduce a soli due anni quando la pianta viene coltivata artificialmente.
Le varietà principali che conosciamo sono quella coltivata, presente in molti territori oltralpe, costituita da foglie arricciate. Un’altra varietà, molto più comune nel territorio italiano, presenta foglie sempre lisce.
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Il terreno e il clima ideali in cui coltivarlo
Il clima temperato e senza alcun dubbio quello migliore per garantire una crescita ottimale di tutti i tipi di piantine di prezzemolo, qualsiasi sia la varietà, qualsiasi sia la dimensione. Il terreno ideale è quello a pieno campo ma anche la coltivazione in vaso dà un prodotto niente male.
Tutte le varietà di prezzemolo sopportano tranquillamente le temperature molto alte, l’unico elemento da ricordare sta nel fatto che esso richiede di essere annaffiato molto spesso: è proprio l’umidità, non a caso, ciò che più richiede per una crescita ottimale, anche se è vero che, essendo una pianta molto resistente, è in grado di crescere anche negli ambienti più ostici. Se comunque la propria scelta è quella della coltivazione in vaso non va dimenticato che il prezzemolo preferisce i luoghi ombreggiati nei quali la temperatura sia in grado di rimanere sempre compresa in una fascia che va da un minimo di 20 ad un massimo di 26 gradi centigradi, per questo consigliamo di munirsi di un termometro per ambienti, in modo da mantenere la temperatura semore sotto controllo.
Oltre a ciò, un’altra dritta fondamentale può essere quella che ci ricorda che per gustare al meglio il prezzemolo con tutte le pietanze alle quali vogliamo abbinarlo, anche durante l’autunno, la cosa migliore sarà la scelta di arrivare a seminarlo tra i mesi di maggio e giugno, usando un kit per la semina: rendendolo così sicuramente pronto al momento della primavera successiva, pronto per essere consumato anche fino a ottobre, e pure più in là se si decide di conservarlo congelato tramite un freezer.
Qual è il metodo migliore per concimare il prezzemolo?
Dopo essersi assicurati del fatto che il clima e il terreno nel quale si è scelto di andare a coltivare il prezzemolo, l’attenzione deve concentrarsi anche alle possibilità di concimazione. Questa permetterà di ottenere una pianta al massimo della qualità e del gusto.
Concimare una pianta di prezzemolo è proprio come concimare qualsiasi altro tipo di pianta, usando un concime specifico per le piante aromatiche. Adattandosi bene a molti tipi di terreno essa si adatta bene ad un processo di concimazione moderato portato avanti grazie a sostanze come lo stallatico maturo.
L’irrigazione delle piantine di prezzemolo
Tutte le varietà del prezzemolo richiededono un apporto molto frequente di acqua, proprio per questo l’irrigazione è probabilmente il punto fondamentale di tutto il processo di coltivazione. Tanto nei mesi molto caldi dell’anno quanto in quelli più freddi, i due fattori da tenere sempre in conto riguardano innanzitutto la scelta di un luogo ombreggiato in cui lasciare sempre le piantine, che potranno tra l’altro essere create anche grazie a particolari tipi di reti o di teli, estremamente necessarie nel caso in cui l’orto in questione sia esposto al sole e sia di fatto quindi una zona troppo calda e troppo assolata.
Secondariamente, l’irrigazione costante e giornaliera grazie a dei sistemi di irrigazione, è ciò che di più permetterà alle piante di essere sempre idratate e di consegnare quindi alla fine delle foglie idratate e morbide, piacevoli tanto per il sapore quanto per la consistenza nel momento in cui arriveranno ad essere gustate da chi le sceglierà come componenti per le pietanze della propria cucina.
La moltiplicazione del prezzemolo
Il prezzemolo si può moltiplicare sia tramite seme che tramite talea. Per assicurarsi una moltiplicazione ottimale, capace anche di mantenere il gusto di tutto il prezzemolo poi ottenuto sempre al massimo della qualità, consigliamo di riprodurlo tramite talea. Il processo è in realtà molto semplice: basta infatti tagliare alcuni dei rametti ottenuti e ripiantarli in un altro vaso differente rispetto a quello in cui essi erano cresciuti. Un simile accorgimento può portare a risparmiare molto sui costi dei semi ottenendo quindi il massimo con il minimo sforzo. Per aumentare la possibilità di attecchimento si può utilizzare l'ormone radicale.
La potatura
Diversamente da come molti potrebbero pensare, la potatura delle piantine di prezzemolo non richiede sempre un’attenzione particolare. Questo processo è piuttosto semplice ed essenziale, va messo in atto soltanto nel momento in cui si dovessero notare alcune macchie o altri tipi di irregolarità sui rametti del prezzemolo. Nel caso in cui questo fatto si verificasse, non serve necessariamente rimuovere tutto il gambo fino alla radice, ma soltanto la parte del ramo malata.
Al contempo va però ricordato che più si pota, più la qualità del prezzemolo ottenuto sarà superiore: proprio una potatura frequente e ben strutturata porterà ad incrementare il livello complessivo delle proprie piantine, non si dimentichi quindi di operare in tal senso con una certa frequenza. Solo l’esperienza e l’abitudine saranno poi le vere maestre nell’insegnamento dei giusti tempi e delle giuste quantità in relazione ad una potatura ottimale. Per garantirvi una buona potatura, esistono in commercio anche su internet delle forbici apposite.
Le malattie del prezzemolo
Un punto a cui prestare particolare attenzione per essere sicuri di garantirsi delle piantine di prezzemolo che una volta arrivate sulle portate non causino alcun tipo di problema è proprio la sorveglianza della coltivazione per mantenerla bene al riparo da tutti quei tipi di malattie che le piantine di prezzemolo possono alle volte, purtroppo, contrarre.
Le malattie più temute dal prezzemolo sono innanzitutto i frequenti attacchi delle muffe. Amando infatti climi molto umidi capita spesso che siano proprio le muffe ad attaccare il sano sviluppo questa pianta, ma c’è il contempo da aggiungere che non sono rare anche alcune infestazioni di elementi come la peronospora e la ruggine.
Per ripararsi da tutto ciò, o quantomeno per agire al verificarsi di questo tipo di problemi, il meglio sta proprio nell’affidarsi a prodotti naturali che non metteranno poi a rischio il consumo di prezzemolo a tavola. Tra i prodotti più utilizzati al momento via è l'Olio di Neem abbinato al Sapone Molle, entrambi prodotti naturali e 100% biologici.
L’altra grande paura per chi coltiva il prezzemolo sta giustamente nel tenere un attacco o un’infestazione da parte di quei parassiti che in pochi giorni potrebbero distruggere il lavoro fatto in molto tempo di cure e di fatiche.
Le lumache sono forse i parassiti peggiori in assoluto, ma non mancano gli attacchi infestanti e distruttivi tanto dei maggiolini, quanto anche dei topi, ma anche, inaspettatamente, delle mosche, delle larve di coleotteri e pure degli afidi, che in modo molto problematico si dilettano spesso ad attaccare la pianta direttamente nel sottosuolo alle radici. Cosa piuttosto problematica, dato che di solito, quando lo si scopre, è sempre troppo tardi e si vede infatti una pianta debole e svampita a differenza di una molto più rigogliosa dal verde lucido e brillante.
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Questo articolo è stato scritto da Redazione
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