Piante rampicanti: potatura e cura
Guida completa sulla loro potatura e come affrontare parassiti e malattie
Una volta piantate in modo corretto, le piante rampicanti hanno bisogno di poche cure. La questione della potatura, che pone problemi a molti giardinieri, può essere risolta in modo molto semplice. Infine, le rampicanti sono soggette a poche malattie, che si possono evitare o combattere facilmente grazie a metodi di coltivazione molto semplici.
Irrigazione delle piante rampicanti
Anche se durante i primi due anni bisogna fare molta attenzione all'irrigazione, questa, assume un valore secondario per la maggioranza delle rampicanti piantate su terreni che rispondono alle loro esigenze. Per quanto riguarda le rampicanti piantate in prossimità di casa, bisogna evitare che soffrano la sete dato che si correrebbe il rischio di abbreviare la fioritura in corso e quelle successive.
Le rampicanti situate vicino ad alberi o arbusti, hanno bisogno di regolare irrigazione durante i periodi secchi per i 3 o 4 anni successivi alla messa a dimora. Trascorso questo periodo, sono sufficientemente in grado di far fronte alle proprie necessità.
A prescindere dalla posizione del rampicante, l'irrigazione deve essere effettuata regolarmente al piede, per evitare di bagnare le foglie. Se la terra risulta particolarmente asciutta, innaffiare più volte lasciando passare alcune ore di intervallo tra un'irrigazione e l'altra, per essere sicuri che l'acqua penetri fino alle radici. Si consiglia di smuovere leggermente la terra prima di innaffiare.
Potatura delle piante rampicanti
Affinché non occupino troppo spazio, perché si adattino meglio al loro supporto, o per stimolare una fioritura migliore, le rampicanti hanno bisogno di essere potate. Alcune, come la maggioranza delle clematidi (ad eccezione di quelle a fioritura primaverile), possono essere potate ogni anno a fine inverno, a circa 40-60 cm dal suolo, per ottenere una fioritura molto abbondante.
Il primo anno
Se la messa a dimora è avvenuta in autunno o a inizio primavera, non esitate a tagliare la pianta sopra le prime gemme per favorire la ramificazione del fusto. Dopo una messa a dimora estiva, lasciare che la pianta vegeti normalmente ed eseguire la potatura all'inizio della primavera successiva. Nel caso di piante già forti (consegnate in grandi contenitori), conservare gli steli principali e accorciare quelli fini secondari a due o tre gemme dalla base.
Potatura di fioritura
L’intensità e soprattutto l'epoca della potatura, influiscono sulla fioritura. Generalmente, le piante che fioriscono su germogli giovani, guadagnano se viene effettuata una potatura molto corta, appena prima dell'apertura delle gemme a fine inverno, per favorire la crescita di un gran numero di nuovi rami. Le altre piante, quelle che producono fiori direttamente sopra o a partire dai rami dell'anno precedente, devono essere potate dopo la fioritura. L'operazione più semplice consiste nell'eliminare i fiori appassiti tagliando gli steli dove sono presenti. Quanto più sono sottili (e deboli), più vanno tagliati vicino alla loro base.
Campsis prima della potatura Campsis dopo la potatura
Potatura di mantenimento
Consiste nel tagliare regolarmente tutti i piccoli rami fioriferi, vicino ai rami strutturali una o più volte durante l’anno, in funzione dell'epoca di fioritura. Per esempio, tutti i rami dei glicini si possono potare una volta a fine inverno, tagliando a 3/5 delle gemme dalla base, avendo però la precauzione di conservare gemme a fiore. Successivamente si può fare un'altra potatura in estate. Se si vuole conservare intatta la superficie coperta da una rampicante sopra a un muro (edera, vite vergine) o sopra un reticolato (madreselva), è sufficiente tagliare tutti gli steli che si allontanano dal supporto.
A volte bisogna sostituire un ramo principale troppo vecchio che non produce più germogli vigorosi. L'ideale è trovare un giovane germo glio, alla base del ramo da eliminare e tagliare quest'ultimo subito sopra. Se non se ne trova nessuno, tagliare il ramo vecchio a circa 20-30 m dal suo punto di nascita, in modo tale da favorire la comparsa di nuovi germogli, tra cui scegliere il più vigoroso.
Installazione della struttura per piante rampicanti
Si tratta in qualche modo dello scheletro della pianta. Corrisponde al numero di cavi su cui bisogna fissare gli steli più robusti, o al numero di rami principali suddivisi nello spazio che si desidera ricoprire (graticci, reticolati, ecc). Selezionare gli steli migliori per indirizzarli lungo i fili di ferro principali o affinché coprano in modo omogeneo tutta la superficie. In quest'ultimo caso, posizionare i rami principali il più possibile in maniera orizzontale, affinché ogni gemma venga stimolata a produrre un nuovo germoglio.
Malattie e parassiti delle rampicanti
Le piante rampicanti soffrono di poche malattie gravi e hanno pochi parassiti capaci di mettere a rischio la loro vita. I più frequenti sono:
- l'oidio, che copre le foglie di un sottile strato bianco;
- gli afidi verdi o neri, che colonizzano le estremità degli steli, impedendo a volte la fioritura della pianta;
- le cocciniglie cotonose, che assomigliano a delle palline di cotone, o le cocciniglie di San Josè, nascoste sotto piccoli scudetti marroni, infestano a volte le piante perenni, soprattutto nelle regioni a inverno mite.
Questi problemi, insieme agli acari, pregiudicano specialmente le piante debilitate, sia dalla mancanza di acqua o di nutrienti, sia da un'esposizione troppo calda (ubicazione troppo soleggiata o troppo in prossimità di un muro, ecc). Ovviamente si possono eliminare per mezzo di un trattamento idoneo, (nei negozi sono presenti numerosi prodotti; è fondamentale attenersi ai consigli per l'uso e al dosaggio indicato sui recipienti).
Spesso però risulta più efficace eliminare le parti contagiate ed incidere sulle cause del problema innaffiando le piante alla base, concimandole, o, ancor meglio, spargendo uno strato di compost sul terreno per mantenerlo umido e soprattutto scegliendo piante adeguate al clima e al luogo.
Lumache
I primi teneri germogli delle rampicanti, in particolare quelli che spuntano dal suolo, sono molto apprezzati dalle limacce e dalle chiocciole. Spesso però costituiscono una delle principali cause di "non ripresa" delle piante, come nel caso delle clematidi, esauste a seguito della formazione di nuovi germogli che vengono immediatamente divorati. Ecco perché verso la fine di febbraio non bisogna dimenticare di spargere alcuni prodotti in granuli anti-lumache intorno alle piante, dato che i primi germogli compaiono quando la temperatura ricomincia ad essere tenue.
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Questo articolo è stato scritto da Redazione
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