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Passiflora: proprietà benefiche e scopi curativi

Passiflora: proprietà benefiche e scopi curativi

La passiflora è una pianta utilizzata per lo più a scopi decorativi, è di colore bianco e azzurrognolo, a volte anche porpora. Appartiene alla famiglia delle passifloracee ciò suggerisce che ce ne sono diverse varietà: oltre 400.
La passiflora è conosciuta anche come "fiore della passione" ed è un'arbustiva sempreverde rampicante coltivata soprattutto in vasi e giardini. È originaria del centro e sud America.

Oltre a uno stelo quasi lignificato, è comprensiva di viticci che le consentono di abbarbicarsi ai diversi tutori
Le passiflora hanno una forma particolare, con foglie lobate di un verde brillante, quattro o cinque sepali.
I petali sono disposti a raggiera composti da più nuclei

Una curiosità non trascurabile è l'associazione del fiore di questa pianta alla passione e crocifissione di Gesù, denotata da un missionario europeo che vedeva nei petali a raggiera la corona di spine, nei cinque stami le cinque ferite di Gesù, nei tre stigmi i tre chiodi e nei viticci i flagelli. Il frutto stesso della pianta è chiamato "Frutto della Passione".

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Varietà di passiflora

  • Passiflora Amethyst, una tipologia antica e un po' rara al giorno d'oggi; presenta delle foglie a tre lobi, di un verde intenso e i petali sono di colore ametista appunto. Presentano frutti con semi fertili.
  • Passiflora Vitifolia, è una specie esotica, adatta quindi a luoghi molto caldi, luminosi e umidi. Al contrario della precedente, il fiore presenta un colore rosso corallo, ha foglie trilobate e frutti commestibili. Siccome nella forma ha delle somiglianze con la vite le è stato attribuito questo nome. 
  • Passiflora Incense, questo esemplare è un ibrido e la connotazione per la quale spicca (differentemente dalle sue coetanee) è che resiste al gelo; fino a -8°C. Di colore viola intenso, come intenso è anche il profumo che emana. La stagione estiva è ideale per la fioritura e riproduzione.
  • Passiflora Racemosa, fiore che non ha una particolare caratteristica per la quale si distingue in modo definito, magari presenta dei racemi e raggiunge anche i sette metri di altezza. Cresce in luoghi caldi, infatti è originaria del Brasile, ed è di colore rosso.
  • Passiflora Violacea, è una specie ibrida anch'essa, raggiunge i quattro metri di altezza e resiste al freddo ma non eccessivamente alle gelate. Ha una colorazione porpora per la quasi totalità e produce dei frutti perlopiù vuoti.

Potatura della passiflora

Potare la passiflora è necessario per diversi motivi, tra cui una migliore e più abbondante fioritura, per un contenimento adeguato e per rimuovere gli effetti del gelo invernale.
È importante svolgere questa delicata operazione con molta attenzione e cura: i tagli devono essere netti, per evitare che si infetti, andandoli a fare da 20 cm dalla base o al sesto nodo, o ancora sotto una foglia; vanno tagliati anche i fiori in sofferenza e quelli secchi e gelati dall'inverno trascorso.
Preferibilmente va fatto con l'arrivo della bella stagione, in primavera. In questo modo saranno ridotte le dimensioni e la Passiflora ringiovanirà.

Malattie della passiflora

Le passiflore non soggette a malattie particolari, anche se ne hanno di davvero diffuse e ben note.
E' importante controllare costantemente che abbiano una posizione confortevole per ricevere sempre luce solare diretta e vanno innaffiate regolarmente.

Inoltre è bene controllare la parte inferiore delle foglie, per pulire via una eventuale presenza delle cocciniglie, insetti minuscoli e farinosi molto comuni tra le piante coltivate, come anche tra le piante selvatiche.

Se le foglie iniziano a ingiallire e accartocciarsi significa che è presente un acaro molto fastidioso, conosciuto ai più come "ragnetto rosso", tipico di ambienti secchi; basterà dunque umidificare di più l'ambiente e ovviamente rimuovere il parassita.
Da non dimenticare la possibile presenza di pidocchi da trattare con specifici medicinali.

Dove piantare la passiflora

Innanzitutto questo è un genere di pianta tipicamente tropicale, per cui la prima cosa da fare è scegliere una varietà, tra le tante, che meglio si adegui alla fascia climatica del luogo in cui si risiede o si sceglie di coltivare la Passiflora, la quale può essere piantata sia in un giardino che in vaso, aggiungendo dove è possibile dei tralicci.
Si consiglia di fare attenzione ai cambiamenti di stagione e alle correnti di aria fredda, che non fanno bene alla pianta. Durante il periodo estivo fare in modo che la Passiflora disponga di luce abbondante, magari spostandola quando serve (se si tratta di un vaso). Nei periodi invernali, invece, ritirarla in un luogo riparato o magari in un interno.

Variare la composizione del terreno suddividendolo tra terriccio fertile, torba e sabbia. I terreni pesanti non permettono alle radici della Passiflora di affondare meglio in profondità.
È consigliabile utilizzare sempre vasi di terracotta e non di plastica, poichè quest'ulitmo non offre un'adeguata respirazione al terreno e ha una minore condizione di drenaggio.Se piantata in esterni, la Passiflora deve disporre di un terreno argilloso, composto da terra e sabbia (per almeno un 30%) grazie alla quale in estate il terreno si riscalda più rapidamente.

Quando annaffiare la passiflora

Per quanto concerne l'annaffiatura della passiflora, bisogna provvedere giornalmente nei periodi più secchi, tra la primavera e la fine dell'estate, di modo da lasciare il terreno sempre ben umidificato, senza mai eccedere.
Durante l'inverno, l'innaffiatura va ridotta di molto, verificando, quando possibile ma con accuratezza, le condizioni del terriccio.
È sconsigliato piantare la Passiflora in corrispondenza di avvallamenti di terreno, i quali potrebbero accumulare ristagni di acqua derivante dall'irrigazione e dalla pioggia, poiché se le temperature si dovessero abbassare, si avrebbe anche un conseguente abbassamento della stessa a livello vitale della pianta, il che potrebbe essere addirittura fatale.

Quando concimare la passiflora

La concimazione della passiflora si dovrebbe attuare sempre in primavera e per tutta l'estate, ogni settimana.
Il concime liquido andrà diluito nell'acqua di irrigazione così da ridurre anche le dosi prestabilite. Un'eccessiva concimazione porterebbe la Passiflora a sviluppare maggiormente foglie e parti arbustive anziché i fiori.

Continuando a parlare di eccessi, è meglio ricordare di fare attenzione alla quantità di azoto, in modo che non superi gli standard se si vuole avere una pianta con una bella fioritura.
Viceversa alte dosi di potassio favoriranno i fiori alle foglie; pertanto scegliere un concime che abbia un buon rapporto tra azoto, fosforo e potassio.

Fiore della passione: proprietà benefiche

Non tutte le piante dispongono di proprietà benefiche, la Passiflora è tra quelle che le contengono.
Per sfruttare la possibilità di creare rimedi erboristici, c'è bisogno di prelevare le parti aeree della pianta, ovvero i petali, gli steli e le foglie che, manipolate in modi specifici, possono prevenire stati di ansia, angoscia e insonnia dovuta ad agitazione e stress. 
La caratteristica principale che salta all'occhio è l'effetto rapido delle proprietà: appena dopo l'assunzione si possono notare subito gli effetti rilassanti e sedativi, dato che agisce in particolar modo sul sistema nervoso centrale; la tisana va preparata come un infuso e, in casi particolarmente acuti, vanno predilette due tazze al giorno, fino alla scomparsa dei sintomi.
Chiaramente non è l'unica pianta in grado di rilassare, ma è la più indicata, dato che all'azione calmante, si associano proprietà antispastiche, quindi rilassa, oltre alla mente, anche le contratture muscolari ed evita i crampi mestruali.

Se preso prima di dormire, dona un sonno privo di risvegli indesiderati. Si possono trovare in erboristeria sotto forma di preparati essiccati o compresse.

Anche il frutto della pianta ha i suoi benefici, infatti recentemente stanno avvenendo degli studi che vedono il frutto della passione come protagonista contro le intossicazioni derivanti da alcolismo.

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Controindicazioni sull'uso della passiflora per scopi curativi

È utile tenere presente sempre la propria situazione clinica prima di auto-prescriversi questo genere di rimedio erboristico. Chiedere prima consigli al medico curante o all'erborista.

Se si è soggetti ipersensibili o allergici, è preferibile evitare, perché possono causare shock anafilattici; se presi in quantità massicce, anziché rilassare, provocano ipereccitazione, arrivando persino a causare delle lievi allucinazioni. Sconsigliato anche alle donne in dolce attesa perché l'effetto ossitocinico produce delle fastidiose contrazioni uterine.

Quindi nonostante sia una pianta che presenta dei bellissimi fiori e con determinate abilità sedative e terapeutiche, come tutte le cose prese in eccesso, si può andare incontro a degli effetti inaspettati e indesiderati.



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Questo articolo è stato scritto da Redazione

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