Giuggiolo: coltivazione e potatura
Giuggiolo - Ziziphus jujuba
Il giuggiolo è un albero molto ramificato che può raggiungere fino a 10 m di altezza, e con rami serpeggianti e spinosi. È originario dell'Asia, dove si conosce come pianta coltivata da 4000 anni; esistono anche prove che si coltivava in Europa più di 2.000 anni fa, sia per scopi alimentari sia per le proprietà medicinali, attribuite alle diverse parti della pianta. Le foglie sono molto apprezzate come foraggio.
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Giuggiolo: caratteristiche, varietà e propagazione
l fiori del giuggiolo, di colore giallo, appaiono da maggio a luglio, raggruppati nelle ascelle fogliari; sono piccoli e hanno 5 petali disposti a stella. Il frutto ha le dimensioni di un'oliva, di color bruno-rossiccio, e la polpa è dolciastra, con un sapore tra il dattero e la mela, ma attualmente è poco apprezzato. I frutti del giuggiolo si consumano freschi, secchi o sotto forma di marmellata; la maturazione avviene in autunno.
Il sistema radicale che sviluppa il giuggiolo, in profondità, gli permette di crescere perfino in terreni sabbiosi; questa caratteristica fa si che risulti molto utile per coprire e fissare suoli instabili e scarpate; tuttavia, bisogna evitare di piantarlo in terreni pesanti ed umidi, con un cattivo drenaggio. È indifferente al pH del suolo, tollera sia i terreni calcarei sia quelli acidi.
Le varietà di giuggiolo più diffuse sono:
- Sherwood, albero dal portamento affilato e rami pendenti, i frutti sono grandi, di colore brillante, molto succosi e di sapore gradevole, maturano in settembre e si conservano bene;
- Autumn Beauty, con una maturazione più precoce, frutti dolci e di colore oscuro; l'albero ha un aspetto molto ornamentale;
- Li, molto apprezzato per i suoi grandi frutti rotondi, questa varietà è autofertile;
- Lang, non produce frutti così dolci e normalmente si consumano secchi;
- Shui Men, produce frutti ellittici con il nocciolo fine.
Come portainnesto più abituale, si utilizza il piede franco ottenuto da semi. Per la moltiplicazione del giuggiolo si possono usare, sia l'innesto su piede franco, sia l'innesto a spacco inglese, in febbraio, e anche la margotta, che risulta molto efficace, nonché la riproduzione per polloni e talee.
Coltivazione del giuggiolo
Il giuggiolo si adatta a condizioni climatiche molto diverse, sopporta condizioni di forte siccità, temperature di -15°C e resiste bene alle basse temperature dell'inverno, quando la pianta è in riposo; tuttavia, le gelate tardive primaverili che colpiscono i fiori, possono compromettere seriamente la produzione. Sopporta anche le condizioni ventose, perciò spesso si usa nei frangivento.
La piantagione del giuggiolo si effettua tra i mesi di novembre e dicembre: le piantine si dispongono secondo un sesto d'impianto che misura da 4 a 10 m, secondo il tipo di suolo. Più ricco è il terreno, più vicino agli altri si possono piantare alcuni esemplari; nel caso di coltivazioni in terreni irrigui, il sesto d'impianto può essere di 3 x 3 m. Si raccomanda l'apporto di fertilizzanti ricchi di azoto, in una proporzione di 100 g/anno, muovendo la terra per farli penetrare (cercando sempre di non danneggiare le radici). I giuggioli si coltivano mantenendoli in forma arbustiva, il che facilita i lavori di mantenimento e di raccolta.
Potatura di produzione del giuggiolo
La potatura di produzione del giuggiolo consiste nell'eliminare i rami morti o danneggiati ed effettuare un diradamento della chioma, per permettere al sole di penetrare nel cuore dell'alberello. Normalmente si mantiene a 4 o 5 mdi altezza per facilitare la raccolta e si svetta l'asse principale.
La produzione comincia il secondo anno, ma è a partire dai 10 anni che si ottengono i massimi rendimenti: tra 100 e 150 kg per albero con ogni raccolta. I frutti si raccolgono quando sono completamente maturi (lo si nota dal colore rossiccio e perché si staccano facilmente). Il frutto è molto sensibile alla mosca della frutta, Ceratitis capitata, che si combatte mediante trappole e trattamenti.
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Questo articolo è stato scritto da Redazione
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