Concimi: guida all'acquisto
Se si ha la passione per piante e fiori o si possiede un giardino dove poter coltivare l'orto, scegliere il concime adatto, è la base per aver un buon nutrimento per il terreno da coltivare, per le piante da appartamento o per quelle in vaso.
Di concimi e terricci, ne esistono di varie tipologie con differenti composizioni. Infatti un terriccio o fertilizzante specifico per piante grasse non va bene se si coltivano piante da frutto.
Aiutano così la pianta a svilupparsi e a sostenersi.
Per mantenere il terreno ricco di sostane nutritive, è bene periodicamente reintegrarle con del fertilizzante, quando è possibile, preferendo concimi organici, che derivano da sostanze naturali, come il letame, a quelli minerali, o chimici, che sono prodotti in maniera industriale. Oppure si possono utilizzare quelli organo-minerali, che hanno un mix di caratteristiche tra concimi organici e minerali.
Se si hanno delle piante in vaso, la concimazione avviene anche più volte all'anno rispetto a una coltivazione a terreno aperto, dato che le sostanze nutritive presenti nel terriccio sono nella quantità contenuta nel vaso.
In commercio esistono vari tipi di fertilizzante, dal granulare, a lenta cessione, cioè a rilascio graduale, oppure liquido, con un effetto più immediato, che viene diluito nell'acqua dell'innaffiatura.
Anche se il fertilizzante è un buon alleato per le piante, deve avere un buon dosaggio di NPK, ovvero, azoto, fosforo e potassio. È inoltre bene evitare di eccedere nel dosaggio, attenendosi alle dosi consigliate sulla confezione, perché un dosaggio errato può risultare dannoso per le piante.
Concime per orchidee: quale scegliere
Per avere una buona fioritura delle orchidee, come detto poco fa, è importante utilizzare concimi appositi, con un buon valore NPK, cioè azoto, fosforo e potassio. Essendo una pianta a radice aerea, essa cresce senza la necessità di avere le radici attaccate al suolo.
Infatti in natura le orchidee sopravvivono anche con pochi elementi nutritivi, invece con la coltivazione in vaso necessitano di qualche attenzione in più.
Essendo coltivate in uno spazio limitato, necessitano di una buona, ma poca, somministrazione di fertilizzante: grazie alla corteccia sminuzzata presente nel vaso dove è riposta la pianta, si riduce la frequenza della concimazione, infatti è sufficiente concimare ogni 10-15 giorni quando sono in fioritura, e una volta che la pianta sfiorisce si evita la concimazione per un paio di mesi.
Esistono due tipi di fertilizzante, quello radicale che viene diluito nell'acqua dell'innaffiatura, oppure quello fogliare che vine nebulizzato sulla pianta e assorbito dalle foglie.
Il tipo di concimazione viene scelto in base a come si coltiva la pianta, ovvero se viene coltivata con le radici sospese, cioè che fuoriescono dal vaso, o con le radici che rimangono all'interno del vaso.
Concime per bonsai: come prendersene cura
Ogni pianta, anche se in miniatura, va concimata adeguatamente per garantirne il benessere.
Dato che la maggior parte di bonsai vivono in piccoli vasi, la terra e le sostanze nutritive sono limitate, perciò è bene concimarli e nutrirli in modo adeguato, così che l'albero possa disporre costantemente degli elementi di cui ha bisogno, nutrendoli con fertilizzante apposito, senza però esagerare, in modo da non danneggiare la pianta.
Una regolare concimazione durante la stagione vegetativa, che parte dall'inizio della primavera fino a metà autunno, aiuta la pianta a mantenersi in forma. E se si vuole rinvasare il Bonsai, evitare di concimarlo per circa un mese.
In commercio si trovano diversi tipi di concime.
- Organico: con elementi di origine vegetale o animale e considerati i più adatti per un uso frequente, dato che la loro composizione fornisce un'alimentazione costante.
- Chimico o minerale: è composto da elementi inorganici o chimici ottenuti tramite lavorazione industriale o procedimenti chimici, è molto "potente" e tende a impoverire il terreno, infatti va usato con molta cautela
- Organo-minerale; sono composti dagli elementi ,organici e chimici, prendendo il "meglio" da entrambi.
Questi concimi si trovano in commercio sotto forma di liquido o solido.
Quelli fluidi hanno il vantaggio di essere assorbiti più facilmente dalle radici grazie all'innaffiatura, somministrandoli una o due volte a settimana. Invece quelli solidi, sotto forma di granuli o pastiglie, vanno cosparsi sul terreno, hanno un rilascio graduale e vanno somministrati meno volte nell'arco dell'anno.
Concime per acidofile
Se si è amanti della piante acidofile, che siano Azalee, Camelie oppure Mirtilli e Mimose, bisogna avere come base di partenza un buon terreno acido; in commercio, nei vivai o nei negozi specializzati, si trovano terricci appositi per piante acidofile.
Per poi aiutare la pianta nelle diverse fasi di vegetazione, che varia a seconda della stagione e della tipologia di pianta, si utilizzano specifici fertilizzanti.
Il tipo di fertilizzante varia non solo in base alla specie di pianta, ma anche a come viene coltivata.
Se si coltiva in vaso, la concimazione viene effettuata nel mese di Aprile o Giugno, preferendo un fertilizzante liquido, che viene fornito con l'innaffiatura ed è a pronto effetto.
Invece se si coltiva in terra è preferibile un concime a lenta cessione, che può essere granulare o in pastiglie; il primo viene cosparso intorno alla pianta, il secondo interrato a varie distanze, a seconda della pianta.
Che si coltivi in vaso o in terreno aperto è bene scegliere concimi con specifiche dosi di NPK, in commercio se ne trovano di molte marche, ma tutte all'interno o all'esterno della confezione hanno le specifiche del prodotto, per poterlo utilizzare al meglio, garantendo così un buon nutrimento per la pianta.
Concime per semina
Che siano semi per l'orto, per i fiori o per il prato, un buon concime garantisce la riuscita di una buona coltivazione.
Per gli ortaggi o gli agrumi si usa un fertilizzante a base di letame, oppure concimi liquidi con una specifica composizione di NPK, che varia a seconda di cosa si coltiva.
La base per una buona semina, parte dal terriccio sterile, inumidito con acqua tiepida. È consigliabile utilizzare acqua a temperatura ambiente per l'innaffiatura dei semi e ricordarsi che ogni seme ha la sua caratteristica, che varia dal periodo di concimazione alla quantità di fertilizzante da somministrare.
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Concime per peperoncino
Se si è amanti del peperoncino e lo si vuole coltivare, in vaso o a terra aperta, bisogna prestare attenzione alla concimazione, dato che varia in base a dove viene messo a dimora e alla tipologia che si coltiva. Nell'acquistare il fertilizzante per peperoncini è consigliabile evitare quelli con un'alta concentrazione di azoto, che favorisce la crescita della pianta e non del frutto.
È bene dosare sempre la giusta quantità di prodotto riportata sulla confezione, così da evitare eventuali segni di sofferenza o danni alla pianta.
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Concime per aromatiche
Se si ha la passione per le piante aromatiche, esse si possono coltivare sia in vaso sul terrazzo, che in piena terra.
È consigliabile concimare una volta al mese circa, e non più di tre volte nell'arco dell'anno, nel periodo vegetativo, preferendo fertilizzanti naturali a quelli chimici e scegliendo sempre un concime con un buon rapporto tra sostanze nutritive e aminoacidi, che aiutano lo sviluppo della pianta.
Nel caso il terreno fosse già di suo ben nutrito, le piante aromatiche possono anche fare a meno di una concimazione aggiunta.
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Concime per gli ortaggi
Per chi ha la possibilità di poter coltivare i propri ortaggi preferiti in giardino, la prima cosa da fare è prendersi cura del terreno.
Con una buona concimazione, meglio se fatta con prodotti naturali, come i concimi organici, lo stallatico, il letame oppure il compost, garantendo così la vitalità del terreno.
Mentre i concimi chimico-minerali sono utilizzati per le grandi coltivazioni, dato che sono impiegati in modo specifico, per poter riequilibrare le sostanze mancanti.
Concime per orto
Se non si ha molto spazio per poter creare un orto, in piena terra con piccoli accorgimenti si può creare un orto in vaso. Uno di queste è scegliere il fertilizzante più adatto.
Infatti in commercio si trovano sia concimi che terricci adatti alla coltivazione dell'orto, di solito si differenziano dalle altre tipologie perché di origine biologica.
Se invece si concima in terreno aperto è meglio prediligere i concimi granulari a lento rilascio così che il terreno possa assorbire gradualmente tutti i nutrimenti. Invece se si coltiva in vaso si predilige un fertilizzante liquido, che viene diluito con l'acqua dell'innaffiatura, e solitamente viene dato una o due volte al mese, a seconda delle istruzione riportate dal produttore e in base al prodotto coltivato.
Per questo motivo si predilige come concime il letame, che si divide in due "categorie", quello bovino e quello equino.
Invece, per quanto riguarda il letame suino, è sconsigliato l'utilizzo, dato che non è di qualità eccellente.
Nel terreno è già presente naturalmente la combinazione NPK, che con l'andare del tempo e dei vari ortaggi coltivati tende a diminuire.
Quindi la scelta di un buon fertilizzante e la basa per un buon orto.
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Questo articolo è stato scritto da Redazione
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